Attacco ambasciata Israele, morti due giordani. Papa: “Appello al dialogo”

Attacco ambasciata Israele, morti due giordani. Papa: “Appello al dialogo”
24 luglio 2017

Due cittadini giordani sono stati uccisi e un israeliano ferito in un “incidente” avvenuto all’interno dell’Ambasciata dello Stato ebraico ad Amman. Silenzio sia in Giordania che in Israele sull’attacco all’ambasciata israeliana. Ma secondo ricostruzioni di media locali, uno dei due giordani avrebbe accoltellato il cittadino israeliano e i due sarebbero stati poi uccisi dal fuoco di reazione degli uomini della sicurezza. Unico particolare fornito dalle autorità di Amman, i due avrebbero lavorato per una ditta di mobili e sarebbero entrati nel compound per questo motivo. Le condizioni dell’israeliano ferito sarebbero gravi; la sicurezza israeliana ha cordonato le strade attorno all’Ambasciata, nel quartiere residenziale di Rabiyeh. Le tensioni fra Israele e Giordania – pur legati da un trattato di pace – sono salite negli ultimi giorni dopo la decisione dello Stato ebraico di limitare l’accesso dei fedeli palestinesi alla Spianata delle Moschee, terzo luogo sacro dell’Islam la cui gestione spetta ad Amman. In merito, alle restrizioni israeliane, il segretario generale della Lega Araba ha accusato Israele di “giocare col fuoco”. “Al-Qods (cioè Gerusalemme, ndr) è una linea rossa. Nessun arabo, nessun musulmano accetterà che si porti pregiudizio” ai luoghi santi, ha detto Ahmed Abul Gheit.

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Il segretario generale dell’organizzazione panaraba, con sede al Cairo, ha denunciato “la sconsideratezza” del governo israeliano che vuole provocare una “grave crisi con il mondo arabo e musulmano”. Da una settimana ormai, gli scontri sono quotidiani tra le forze di sicurezza israeliane e i manifestanti palestinesi, che denunciano l’installazione da parte di Israele di metal detector ai punti di accesso alla Spianata delle Moschee. Ieri mattina i metal detector erano ancora sul posto, ma sono state montate anche delle telecamere nei pressi di almeno un ingresso, possibile indizio di un’alternativa ai metal detector. Intanto, dopo tre giorni di scontri a Gerusalemme est e in Cisgiordania per la Spianata delle Moschee, Israele ha messo nel mirino le organizzazioni islamiche, in particolare Hamas, ritenendole le principali fomentatrici delle violenze. Dall’estero nel frattempo si moltiplicano gli appelli alla calma. Fra tutti spicca quello del Papa: “Seguo con trepidazione le gravi tensioni e le violenze di questi giorni a Gerusalemme”, ha detto Francesco ieri a conclusione dell’Angelus a San Pietro. “Sento il bisogno di esprimere un accorato appello alla moderazione e al dialogo”.

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“Vi invito ad unirvi a me nella preghiera, affinché il Signore ispiri a tutti propositi di riconciliazione e di pace”. Nonostante la fiammata ieri in serata dell’attentato in Giordania, il volume delle proteste è andato pian piano declinando. Incidenti sporadici sono stati segnalati in alcune località cisgiordane ma il numero dei feriti è calato in maniera sensibile. Da Gaza un razzo è stato sparato verso Israele, ma e’ esploso in volo. Anche i rappresentanti del Quartetto per il Medio Oriente (Usa, Russia, Ue e Onu) hanno lanciato un appello alla “massima moderazione” a tutte le parti, dopo un’altra giornata di violenze a Gerusalemme. “Prendendo in considerazione il carattere particolarmente sensibile dei siti religiosi a Gerusalemme e la necessità di garantire la sicurezza, gli inviati del Quartetto invitano tutte le parti a dare prova di massima moderazione, ad evitare le azioni di provocazione e a lavorare in vista di una de-escalation”, si legge in una nota congiunta. Il Quartetto, inoltre, incoraggia “Israele e Giordania a lavorare assieme per mantenere lo statu quo” sulla Spianata delle Moschee, a Gerusalemme Est.

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