Ballottaggi, chiusi i seggi in Sicilia. Al via lo spoglio, ma il sito web della Regione va in tilt

Ballottaggi, chiusi i seggi in Sicilia. Al via lo spoglio, ma il sito web della Regione va in tilt
15 giugno 2015

Si sono chiusi alle 15 i seggi in Sicilia per il ballottaggio delle Amministrative. Sono tredici i Comuni che sono andati voto. Affluenza in calo: alle 22 di ieri aveva votato solo il 36,61 per cento degli aventi diritto, con un calo del 12,7 per cento rispetto al primo turno del voto. La sfida piu’ attesa quella di Enna, che vede contrapposti l’ex senatore Mirello Crisafulli del Pd e Maurizio Dipietro, sostenuto da tre liste civiche. E poi c’e’ Gela, nel nisseno, dove a contendersi la poltrona di primo cittadino sono Domenico Messinese del M5S ed Angelo Fasulo del centrosinistra. Si va al ballottaggio anche a Licata e Ribera, nell’agrigentino; Bronte, San Giovanni La Punta e Tremestieri Etneo, nel catanese; Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo, nel Messinese; Carini, in provincia di Palermo; Ispica, nel ragusano; Augusta, nel siracusano; e Marsala, in provincia di Trapani. I ballottaggi nei 13 comuni siciliani chiamati al voto hanno fatto registrare un’affluenza in calo. Alle 15 di oggi, infatti, quando sono stati chiusi i seggi, si e’ recato alle urne il 49,86% degli aventi diritto (212.440 votanti). In pratica, il 16,04% in meno rispetto al primo turno, quando ha votato il 65,90% degli aventi diritto.

Intanto, è caos informatico alla Regione siciliana. In tilt anche il sito web dell’amministrazione cui tocca peraltro il compito di divultagare i dati dei ballottaggi celebrati ieri e oggi fino alle 15 in tredici comuni dell’Isola. Un problema emerso ieri sera e che ancora non e’ stato risolto. L’ufficio elettorale si prepara a ‘riesumare’ i vecchi fax per aggiornare anche le redazioni sulla consultazione. Ma i disagi sono numerosi, su piu’ fronti: dai servizi di prenotazione delle Aziende sanitarie provinciali ai sistemi informativi per il pagamento dei ticket e della Ragioneria centrale. All’origine del disservizio ci sarebbe non un semplice problema tecnico, ma lo stato di morosita’ della Regione nei confronti della partecipata Sicilia e-servizi, guidata dall’ex pm Antonio Ingroia, e la conseguente decisione di sospendere il servizio.

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Articolo aggiornato alle 17:15

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