Bankitalia, la manovra bis è necessaria. E Padoan rassicura Bruxelles, si farà

Bankitalia, la manovra bis è necessaria. E Padoan rassicura Bruxelles, si farà
22 febbraio 2017

La manovra bis chiesta dalla commissione Ue all’Italia è necessaria, perché la crescita economica nel medio termine non va sostenuta con il debito pubblico. Non ha dubbi il direttore generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi, secondo cui “lo sviluppo economico nel medio-lungo termine non si fa con il debito pubblico” quindi “il rigore fiscale, quando non uccide il paziente, è necessario”. In sostanza, “penso che valga la pena” fare la manovra per rispettare le indicazioni europee. Intanto, a poche ore dalla pubblicazione dell’atteso rapporto sul debito da parte della Commissione Ue, il ministro Pier Carlo Padoan ha ribadito una volta di piu’, a Bruxelles, il suo impegno a realizzare entro aprile le misure per ridurre il deficit di un ulteriore 0,2% del Pil, come richiesto dall’esecutivo. Una garanzia che dovrebbe bastare per ottenere un margine di qualche settimana prima di rischiare l’avvio della procedura per deficit eccessivo. L’appuntamento di oggi e’ inevitabile per i Paesi il cui debito rappresenta un rischio di squilibrio macroeconomico e per l’Italia sara il terzo consecutivo.

MISURE CORRETTIVE Si tratta di un’analisi tecnica su quanto l’andamento del debito italiano si distanzi dalle regole Ue; il rapporto dell’anno scorso fu pubblicato il 18 maggio. Il testo di oggi, secondo quanto si apprende, evidenziera’ l’insoddisfacente andamento del deficit strutturale, che non sta andando nella direzione giusta e non promette di mantenere l’obiettivo di medio termine (il pareggio strutturale). Tuttavia, l’impressione e’ che l’atteggiamento di istituzioni e partner Ue non sia ostile nei confronti del governo italiano. Pur nella preoccupazione sulla durata dell’esecutivo guidato da Paolo Gentiloni, la Commissione sembra aver preso per buono l’impegno del governo di decidere le misure che permetteranno una correzione pari allo 0,2% del pil (3,4 miliardi) entro aprile.

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JUNCKER Vista l’instabile situazione politica della maggioranza e il timore di elezioni anticipate, a Bruxelles serve la garanzia che il governo controlla la situazione e continua a seguire la direzione auspicata per la riduzione del debito: per questo si accetta un impegno piu’ contenuto di quanto potrebbe essere richiesto, visto che lo scostamento rispetto alla traiettoria per il pareggio strutturale di bilancio, ben superiore allo 0,2%. E per questo il rapporto di oggi non sara’, almeno per il momento, il primo passo del temuto avvio di una procedura per deficit eccessivo secondo la regola del debito. Lo stesso presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, e’ tornato a dire, in un intervento al Parlamento federale belga, di essere contro l’austerita’ cieca e di non ritenere che l’euro significhi austerita’. Juncker ha, in proposito, ricordato i 19 miliardi di flessibilita’ di cui l’Italia ha goduto negli ultimi due anni grazie alla sua iniziativa di rendere il patto di stabilita’ e crescita meno rigido. Il rapporto sul debito sara’ approvato oggi assieme ad altri documenti nell’ambito del semestre europeo, il cosiddetto pacchetto invernale, con un focus sui rischi di squilibri macroeconomici. Lo presenteranno, al termine della riunione settimanale della Commissione, il vicepresidente Dombrovskis, il commissario per gli Affari economici Moscovici e la Commissaria al Lavoro Thyssen.

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