Berrettini: “Impossibile giocare con un guanto”

Berrettini: “Impossibile giocare con un guanto”
Matteo Berrettini
10 maggio 2020

“Le indicazioni sanitarie dovranno darle gli esperti. Credo sia molto difficile permettere ad una nazione di ospitare un evento con 400- 500 atleti che arrivano da 80 paesi diversi, ma spero tanto di sbagliarmi e spero che in un futuro prossimo si possa giocare e si possano riprendere le attività perché il mondo ne ha bisogno”. Così Matteo Berrettini dal ritiro di Boca Raton in Florida, sulla possibile ripartenza del tennis. Fra pochi giorni l’ATP deciderà se e come riprendere a giocare. Con quali accorgimenti? “Le uniche condizioni che vedo possibili – aggiunge il numero 8 del tennis mondiale – sono giocare a porte chiuse, evitare tutti i contatti non necessari a partire dalla stretta di mano fra gli atleti e con l’arbitro e gli asciugamani che non devono essere toccati dai raccattapalle. Un tennis diverso da quello al quale siamo abituati, ma senza stravolgere le basi: giocare con un guanto di lattice, ad esempio, non può essere la stessa cosa perché si perde completamente la sensibilità sulla racchetta e credo non si possa far”.

Matteo Berrettini sta vivendo la quarantena per il Coronavirus a Boca Raton , in Florida, a casa di Ajla Tomljanovic, la tennista croata, naturalizzata australiane, attuale n. 55 del Ranking. “Anche qui la situazione è un pochino migliore. Non c’è stato un lockdown così restrittivo come in Italia, ma abbiamo comunque seguito delle regole abbastanza ferree. Siamo riusciti ad allenarci perché abbiamo una casa che ci consente di fare esercizio fisico e abbiamo avuto la possibilità di andare a giocare a tennis in una casa privata. Pochi giorni fa ho preso una storta alla caviglia, ma è una cosa leggera . E quindi sto continuando a lavorare senza giocare per recuperare da questo leggero infortunio”. L’avversario più ostico per caratteristiche ?”Djokovic perché le sue caratteristiche migliori si incastrano bene con le mie. Ha una risposta sul servizio pazzesca e quindi riesce, la maggior parte delle volte, a neutralizzare la mia battuta. E poi quando tento di fare male con il dritto lui si muove molto molto bene e quindi fronteggia bene anche quella parte del mio gioco e per me diventa difficile costruire il punto e cercare di vincere la partita”.

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