A Bibbiano Salvini porta in piazza il dolore: “Faremmo tutto il possibile perche’ sia fatta giustizia”

24 gennaio 2020

Sul palco della Lega, a Bibbiano, va in scena il dolore dei genitori privati dei loro bambini. Il giorno prima la chiusura della campagna elettorale delle Regionali emiliano-romagnole, Matteo Salvini decide di tornare nella cittadina teatro dell’inchiesta sui presunti abusi e affidi illeciti nota come ‘Angeli e demoni’. Dietro a un fondale rosso con la scritta ‘Giu’ le mani dai bambini’, il capo leghista fa una breve introduzione e poi cede il microfono a mamme e papa’ che raccontano le storie struggenti che hanno vissuto. Storie di figli allontanati da servizi sociali e tribunali, quelle riferite da Valeria Bigi, Stefania Mazzochi e il compagno Marco, e Maria Jose’, tutti del Reggiano. Il pubblico – circa un migliaio – ascolta attento, indignato, e protesta spesso con cori ‘Vergogna’ o ‘Giu’ le mani dai bambini’ guardando fisso il palco, in una atmosfera che ricorda piu’ la ‘tv del dolore’ che un comizio politico. “Non e’ una serata di partito, ma che dovrebbe unire tutte le persone per bene perche’ quando ci sono i bambini e le famiglie tutti devono essere d’accordo”, scandisce il segretario leghista.

“I protagonisti saranno solo mamme, papa’ e bambini, purtroppo qui ci sono alcune centinaia di mamme papa’ e nonne che avrebbero potuto portare la loro testimonianza. Noi ne faremo parlare alcuni”, spiega.”Faremmo tutto il possibile perche’ sia fatta giustizia e Bibbiano sia ricordata per la bellezza di chi ci abita e non per i bambini rubati”. “Mi spiace – critica poi, con riferimento alla piazza delle ‘Sardine’ a un isolato da li’ – se a qualche metro di distanza ci sia qualcuno a fare polemica, perche’ sul bene dei bambini la politica non dovrebbe dividersi”. “Due riflessioni e un impegno da papa’. Ci sono piu’ di 26mila bimbi via da casa in Italia. In diversi casi per motivi giustificati, perche’, purtroppo, la violenza c’e'”, prosegue Salvini. “Ma se anche un solo bimbo e’ allontanato senza giustificazione e’ un dovere di un Paese civile denunciare, perche’ non e’ ne’ un raffreddore ne’ un errore tecnico ne’ una cotoletta”. “C’e’ da riformare la legge sull’affido condiviso”, insiste il capo di via Bellerio.

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“Ringrazio i carabinieri e i giudici e la Procura di Reggio Emilia, andate avanti. Una parte di questi bimbi sono vittime di incompetenza ma una parte sono vittime di fame di denaro, portati via per fare denaro”, sostiene. “Daro’ anche la vita per riportare a casa questi bimbi”. In piazza striscioni e cartelli portati da genitori e attivisti (anche uno ‘Comunisti ladri di bambini’). Sul palco, sul finale, sale la madre di Tommaso Onofri, il bambino di 18 mesi rapito e ucciso a Casalbaroncolo, nel Parmense, nel 2006. “Vi ringrazio di avermi invitato. La mia storia non la racconto perche’ penso che parecchi la conoscano. Sono qui perche’ mi sento vicino ai genitori di Bibbiano”, dice Paola Pellinghelli. “E’ stato fatto il nome di Tommaso – cosi’ mi hanno detto – per avere delle relazioni false per portare via questi bambini”, racconta. Pellinghelli si lamenta poi per “l’uscita in permesso premio” della donna che ha tenuto sequestrato il figlio. “Anche se l’esecutore materiale e’ stato un altro. Le persone erano tre e per me sono tutti e tre uguali, tre assassini”, afferma. “Ringrazio Matteo perche’ mi ha dato l’opportunita’ di sforgarmi”.

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