Corruzione, Bollorè in stato di fermo. Avrebbe pagato tangenti in Africa

24 aprile 2018

L’imprenditore francese Vincent Bollore’ e’ stato posto in custodia cautelare e interrogato a Nanterre nell’ambito di un’inchiesta su tangenti pagate dal suo gruppo in Africa nel 2010. E’ quanto scrive il quotidiano Le Monde. Secondo le informazioni fornite da Le Monde, il miliardario bretone e’ detenuto nella sede della polizia giudiziaria di Nanterre, dove e’ stato messo sotto custodia nell’ambito di un’indagine giudiziaria aperta per “corruzione di funzionari pubblici stranieri”. L’indagine riguarda le condizioni per ottenere nel 2010 il rilascio delle concessioni portuali per 2 dei 16 terminal container che il gruppo Bollore’ possiede nel continente africano, uno a Lome’, in Togo, l’altro a Conakry, in Guinea.

I magistrati sospettano che i dirigenti del gruppo abbiano usato la controllata di comunicazione di Havas per facilitare l’avvento al potere dei leader africani, attraverso consulenze e missioni di comunicazione sotto-fatturate. Queste tangenti sarebbero state pagate per ottenere le concessioni portuali dei terminal. Oltre a Bollore’, altri dirigenti del gruppo sono stati presi in custodia: il direttore generale del gruppo Bollore’, Gilles Alix, e Jean-Philippe Dorent, responsabile del polo internazionale dell’agenzia di comunicazioni Havas. Dorent si e’ occupato di una parte della campagna presidenziale che si e’ tenuta in Guinea nel 2010 per conto del candidato Alpha Conde’, tornato dal suo lungo esilio parigino, durante il quale aveva stretto un’amicizia con Vincent Bollore’.

Presidente della Guinea: “Bollorè ha soddisfatto tutte le condizioni delle gare d’appalto”

Nello stesso anno, Dorent e’ stato anche responsabile di una parte della comunicazione per la rielezione del giovane presidente togolese, Faure Gnassingbe’, ancora oggi al potere. Farue e’ il figlio di Gnassingbe Eyadema, che per 37 anni ha guidato il Togo. I consigli di Dorent e del gruppo Havas per queste campagne elettorali potrebbero aver facilitato il rilascio alla Bollore’ Africa Logistics delle concessioni portuali di Conakry. Interpellato da Le Monde alcuni mesi fa, il presidente della Guinea, Alpha Conde’, non era preoccupato per questi sospetti. “Bollore’ ha soddisfatto tutte le condizioni delle gare d’appalto. E’ un amico e io preferisco gli amici. Con questo?”, ha dichiarato Conde’ nella primavera 2016. Conde’ e’ stato eletto presidente della Guinea nel 2010, dopo 52 anni di regime autoritario.

Il voto e’ stato un brutto colpo per il gruppo francese Necotrans, specializzato in logistica portuale in Africa. La concessione per il Conakry Port Container Terminal, affidata nel 2008 per un periodo di 25 anni alla sua controllata Getma, e’ stata cancellata. A partire dal marzo 2011, l’accordo di concessione per la gestione del porto e’ stato affidato da Alpha Conde’ al suo “amico” Vincent Bollore’. Una battaglia legale e’ stata successivamente ingaggiata in Francia dalla Necotrans, la quale e’ finita in bancarotta e alcuni dei suoi beni sono stati acquistati per una somma irrisoria da Bollore’ nell’estate del 2017. “E’ assurdo pensare che dare una mano nella campagna elettorale di un candidato presidenziale, che era considerato un outsider come Alpha Conde, potesse consentirci di ottenere un porto”, ha dichiarato alcuni mesi fa Dorent a Le Monde.

La detenzione di Bollorè arriva a una settimana di distanza dalla cessione della presidenza del Cs Vivendi a suo figlio

In Togo, il gruppo Bollore’ ha vinto nel 2009, pochi mesi prima della rielezione di Gnassingbe, la concessione del terminal container del porto di Lome’ per un periodo di 35 anni. Anche questa decisione e’ stata contestata, in questo caso da un altro concorrente, Jacques Dupuydauby, ex socio di Bollore’ in Togo, il quale ha moltiplicato i ricorsi legali per per denunciare le condizioni con cui lui sostiene di essere stato estromesso. Secondo le informazioni di Le Monde, la polizia ha sequestrato numerosi documenti durante le perquisizioni effettuate nell’aprile 2016 nella sede del gruppo Bollore’ a Puteaux (Hauts-de-Seine). Dai documenti emergono le pratiche del Gruppo Bollore’ in Togo e Guinea e viene confermata l’ipotesi di una sotto-fatturazione delle prestazioni concesse da Havas ai due leader africani.

La detenzione di Vincent Bollore’ arriva a una settimana di distanza dall’annuncio a sorpresa dell’imprenditore bretone, il quale ha ceduto la presidenza del consiglio di sorveglianza di Vivendi a suo figlio Yannick, che era gia’ a capo di Havas. In una dichiarazione rilasciata in tarda mattinata, il gruppo Bollore’ “nega formalmente che la sua filiale dell’epoca Sdv Africa abbia commesso irregolarita’. I servizi relativi a tali fatture sono stati effettuati in piena trasparenza”. Due settimane fa la rivista Challenges aveva anticipato che Bollore’ e diversi dirigenti del gruppo, compreso l’avvocato Olivier Baratelli, sarebbero stati convocati dalle autorita’ giudiziarie. In quell’occasione, l’avvocato ha dichiarato che il gruppo Bollore’ deve far fronte a “una concorrenza agguerrita e che solo grazie alla sua esperienza, ai suoi enormi investimenti, alla sua rete industriale e agli oltre 30 anni di posizione da leader nel continente africano, e’ stato premiato, da solo o in partnership, con le concessioni portuali”.

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