Bomba in supermercato a San Pietroburgo. Putin: “Atto terroristico”

28 dicembre 2017

Torna l’incubo terrorismo in Russia. È di 13 feriti il bilancio definitivo di un’esplosione di una bomba artigianale in un supermercato di San Pietroburgo, teatro ad aprile di una sanguinoso attentato. Per il momento è stata aperta una inchiesta per “tentativo di omicidio”. La detonazione è avvenuta verso le 18,30 (16,30 italiane di ieri) in un supermercato sulla Prospettiva Kondratyevskiy a San Pietroburgo, nel Nordest della seconda città della Russia. Fra i feriti, una persona è in condizioni gravi, ha aggiunto una fonte dei servizi di soccorso. La bomba, lasciata in uno scaffale delle consegne, è esplosa in un supermercato della catena Perekriostok. L’esplosivo era equivalente a 200 grammi di tritolo. L’inchiesta è coordinata dal Nak, il Comitato nazionale antiterrorismo, che non esclude alcuna pista ma che, per ora, non ha ancora aperto formalmente una procedura per attentato terroristico. Nessun dubbio invece per Vladimir Putin. Parlando a un incontro con ufficiali militari al Cremlino, il presidente russo ha definito l’esplosione nel supermercato un vero e proprio “atto di terrorismo”. “Come sapete – ha detto Putin – un atto di terrorismo ha avuto luogo a San Pietroburgo e, più recentemente, il servizio di sicurezza federale ha bloccato un altro tentativo di attentato”. San Pietroburgo, la città di cui è originario Putin, è stata già vittima di un attentato nella metropolitana il 3 aprile 2017, costato la vita a 16 persone. A metà dicembre, i servizi hanno annunciato di aver smantellato una cellula terroristica dell’Isis che si apprestava a compiere un attacco alla cattedrale di San Pietroburgo. In quella occasione i russi hanno ringraziato i servizi americani per le informazioni ricevute. Anche l’autore presunto dell’attacco, Akbarjon Djalilov, un uomo di 22 anni originario del Kirghizistan, una ex repubblica sovietica dell’Asia centrale, è morto nell’attentato.

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