BONUS MAMME LAVORATRICI, è ufficiale: 480 euro per tutte I Il CONSIGLIO dei MINISTRI approva, soldi erogati sul conto

Mamme lavoratrici - (pexels) - IlFogliettone.it

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Bonus mamme 2025, cambia la formula per lavoratrici autonome e precarie, decorrenza e modalità di erogazione

Il bonus mamme cambia volto nel 2025: dal tradizionale esonero contributivo si passa a un contributo diretto erogato dall’Inps. La modifica è stata introdotta dal decreto omnibus approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 20 giugno, che ha stanziato ulteriori 180 milioni, portando la dotazione complessiva a 480 milioni. Un intervento che mira a sostenere in modo più mirato le madri lavoratrici, soprattutto quelle autonome o con contratti a termine, escluse dal precedente regime.

A partire dal 1° gennaio 2025, le madri lavoratrici con due figli potranno ricevere un bonus di 40 euro al mese per ciascun mese effettivamente lavorato, fino a un massimo di 480 euro annui. La cifra verrà erogata in un’unica tranche a dicembre, purché il reddito complessivo non superi i 40mila euro annui e il lavoro svolto non rientri nel lavoro domestico. L’obiettivo è fornire un sostegno concreto a chi fatica a conciliare famiglia e occupazione, riconoscendo l’impegno delle madri nella sfera professionale.

Lo stesso bonus spetta anche alle madri con più di due figli, ma con una scadenza più lunga: si potrà beneficiare del contributo fino al mese in cui il figlio più piccolo compirà 18 anni. Anche in questo caso, sono escluse le lavoratrici con contratto a tempo indeterminato, mentre rientrano le autonome e le precarie. È una misura che intende coprire quelle fasce lavorative meno tutelate dai precedenti incentivi.

Le mensilità da considerare per il calcolo del bonus vanno da gennaio a novembre 2025. L’importo spettante verrà poi liquidato nel mese di dicembre, insieme alla mensilità del medesimo mese. Questo meccanismo evita frammentazioni e garantisce una maggiore stabilità nel supporto, anche se comporta l’attesa di un anno intero prima di vedere l’effettivo beneficio.

Attesa per il decreto attuativo

Nonostante l’approvazione del decreto omnibus, il bonus mamme 2025 non è ancora operativo. Manca infatti il decreto attuativo congiunto del ministero del Lavoro e del Mef, senza il quale l’Inps non può avviare le procedure per le domande. Finché il decreto non verrà pubblicato, resta impossibile presentare istanze per accedere alla misura.

Dal 2026 si tornerà alla vecchia formula dell’esonero parziale dei contributi previdenziali, riservato però alle lavoratrici con reddito fino a 40mila euro. Questa agevolazione coinvolgerà le madri di almeno due figli, dipendenti o autonome, a esclusione di chi aderisce al regime forfettario. Il beneficio durerà fino al decimo anno del figlio più piccolo e sarà finanziato con 300 milioni annui.

Mamme lavoratrici - (pexels) - IlFogliettone.it
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La conferma per le lavoratrici stabili con tre figli

Resta attiva, fino al 2026, l’agevolazione introdotta dalla Legge di Bilancio 2024 per le madri con contratto a tempo indeterminato e tre o più figli. In questo caso si tratta di un esonero totale dei contributi fino a un massimo di 3mila euro annui, valido fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio minore. In via sperimentale, nel 2024, è stato esteso anche alle madri di due figli.

Nonostante le buone intenzioni, molte delle novità introdotte per il 2025 restano, per ora, solo sulla carta. L’effettiva operatività delle misure dipende dall’adozione dei decreti attuativi. Una condizione che frena la piena applicazione delle politiche a sostegno della genitorialità e della partecipazione femminile al mondo del lavoro. Servirà, dunque, monitorare l’iter normativo per capire se e quando queste promesse diventeranno realtà.