Bruxelles approva limiti nazionali su emissioni 2030. Smog causa 467mila morti l’anno

Bruxelles approva limiti nazionali su emissioni 2030. Smog causa 467mila morti l’anno
23 novembre 2016

Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva i nuovi limiti nazionali sulle emissioni delle principali sostanze inquinanti, tra cui ossidi di azoto, particolato e biossido di zolfo, per ridurre l’inquinamento atmosferico di circa la meta’ entro il 2030. Tali tetti sono gia’ stati informalmente concordati con la Presidenza del Consiglio dei Ministri UE. Secondo Girling, negli scorsi anni ci si e’ soprattutto concentrati sull’inquinamento da CO2, trascurando gli altri inquinanti. La normativa, approvata con 499 voti a favore, 177 contrari e 28 astensioni, stabilisce gli impegni nazionali per la riduzione delle emissioni di biossido di zolfo (SO2), ossidi di azoto (NOx), composti organici volatili non metanici (COVNM), ammoniaca (NH3) e particolato fine (inferiore a un diametro di 2,5 micrometri). Tali proposte potrebbero ridurre l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute di circa il 50% entro il 2030. Secondo le stime della Commissione europea utilizzate nel dibattito a Strasburgo, i costi totali dell’inquinamento atmosferico variano dai 330 ai 940 miliardi di euro all’anno e includono i danni economici diretti, pari a 15 miliardi di euro per i giorni lavorativi persi, a 4 miliardi di euro per le spese sanitarie, a 3 miliardi di euro per la perdita di resa delle colture e a 1 miliardo di euro per i danni agli edifici.

L’inquinamento atmosferico ha un impatto significativo sulla salute dei cittadini europei, in particolare quelli che vivono nelle aree urbane, e se la qualità dell’aria sta lentamente migliorando, l’inquinamento atmosferico rimane il più grande pericolo per la salute ambientale in Europa. Secondo un nuovo rapporto dell’Agenzia europea dell’Ambiente (Aea), nel 2014 circa l’85% della popolazione urbana nell’Unione europea è stato esposto al “particolato fine” (PM2.5) – le cosiddette polveri sottili – in livelli ritenuti dannosi per la salute da parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS). Le polveri sottili possono causare o aggravare malattie cardiovascolari, asma e cancro ai polmoni. Il rapporto fornisce anche nuove stime degli impatti sulla salute degli agenti atmosferici più nocivi sulla base di dati del 2013. L’esposizione alle polveri sottili è stata responsabile di circa 467.000 morti premature in 41 paesi europei nello stesso 2013, si precisa nel rapporto. All’interno dell’Unione Europea, le morti premature hanno superato le 430.000. “La riduzione delle emissioni ha portato a miglioramenti nella qualità dell’aria in Europa, ma non abbastanza da evitare danni inaccettabili alla salute umana e all’ambiente”, ha detto il direttore esecutivo dell’Aea, Hans Bruyninckx. “Abbiamo bisogno di affrontare le cause profonde dell’inquinamento atmosferico, il che richiede una trasformazione radicale e innovativa dei nostri sistemi di mobilità, dell’energia e del sistema alimentare. Questo processo di cambiamento richiede un intervento da parte di tutti noi, comprese autorità pubbliche, imprese, cittadini e comunità di ricerca”.

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