Carni adulterate, spariti 36mila capi di bestiame. Crocetta: “Mafia e complicita’, niente sconti”

Carni adulterate, spariti 36mila capi di bestiame. Crocetta: “Mafia e complicita’, niente sconti”
15 dicembre 2016

La vicenda delle carni adulterate nei Nebrodi, nel Messinese, “non ci ha stupiti per nulla. In occasione dell’agguato a Giuseppe Antoci”, il presidente del Parco dei Nebrodi scampato a un agguato di mafia, “avevamo detto che era la spia di una realta’ sommersa, ma anche che non sarebbe finita li’. Quel fatto non sarebbe rimasto impunito e siamo andati fino in fondo”. Parla il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, il giorno dopo la maxi operazione che ha scoperto due gruppi criminali che avevano organizzato un vasto giro di carni adulterate poste in vendita; 50 gli indagati, 33 le misure cautelari che hanno raggiunto anche medici veterinari (alcuni già sospesi) dell’Asp di Sant’Agata di Militello. Il governatore ha chiamato in causa Cosa nostra e le gravi complicita’ esistenti e provate, assicurando che la reazione della Regione “continuera’ a essere determinata e durissima”.

Sono trentamila gli ovini spariti in un anno nel Messinese, 6.000 i bovini. Dati che rimandano a profili oscuri e di mancato controllo nella gestione degli animali e della macellazione. Solo a Caronia (Messina), ci sarebbero cento focolai di tubercolosi bovina; e 130 casi di brucellosi umana (10 volte di piu’ rispetto all’anno prima) solo nella citta’ metropolitana di Messina a fronte di 200 casi a livello nazionale: “Una realta’ terrificante”, commenta Crocetta. La Sicilia “si e’ mossa, altre parti d’Italia no”, ha aggiunto, “e continuera’ la sua azione la commissione ispettiva speciale che deve estendere la sua attivita’. Non ci saranno sconti per nessuno”, tuona il il governatore, per il quale e’ evidente “il ruolo di Cosa nostra non solo nella gestione dei pascoli, ma anche nel settore della macellazione. E nei Nebrodi agisce anche la ‘Ndrangheta”. Sono “numerosi i casi di omessi controlli e omessi provvedimenti amministrativi, con i veterinari che dovrebbero fare due controlli annui, ma ne fanno uno o zero e dichiarano altro. Ci sono profili di complicita’ spaventosi e ignobili”. Rivendica Crocetta: “Gli inquirenti in questa vicenda hanno trovato una Regione che non ha coperto le carte, ma che ha ampiamente collaborato e continuera’ a farlo, rafforzando l’attivita’ dell’ufficio speciale e della struttura veterinaria e su questo il ministro della Salute Lorenzin deve sostenerci”.

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