Carriera finita per Schwazer, il Tas lo squalifica 8 anni per doping

Carriera finita per Schwazer, il Tas lo squalifica 8 anni per doping
11 agosto 2016

Di fatto, è una decisione che segna la fine della sua carriera. Alex Schwazer non prenderà parte ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro, dove avrebbe dovuto partecipare alla 20 e alla 50 chilometri di marcia, dopo che il Tas (Tribunale Arbitrale dello Sport) gli ha inflitto otto anni di squalifica per doping recependo la richiesta della Iaaf, la Federazione internazionale di atletica leggera. All’atleta azzurro è stata fatale la positività al testosterone nel controllo dello scorso primo gennaio. Ai più ottimisti il rinvio della decisione del Tas aveva fatto pensare a una sentenza non scontata, invece è arrivato un verdetto inappellabile. O meglio, appellabile soltanto di fronte a un tribunale svizzero (il Tas ha sede a Losanna) ma intanto l’Olimpiade è saltata. Schwazer, definito “distrutto” dal suo entourage, sperava in una svolta e dopo la durissima udienza di lunedì aveva continuato ad allenarsi, anche mercoledì, malgrado la pioggia battente che si è abbattuta su Copacabana e su tutta Rio.

L’atleta era risultato positivo a un test antidoping a sorpresa effettuato dalla Iaaf presso la sua casa in provincia di Bolzano. Dopo un primo screening negativo, la federazione internazionale – in base alla raccolta dei dati del passaporto biologico steroideo – aveva disposto un test di secondo livello che aveva portato a galla la presenza di testosterone. Il modus operandi della federazione, dalla violazione dell’anonimato all’allungamento dei tempi di comunicazione all’atleta, avevano portato la difesa a ipotizzare il dolo. Il marciatore è alla sua seconda positività. Nell’estate 2012, proprio alla vigilia dell’Olimpiade di Londra, aveva ammesso l’assunzione di Epo in una drammatica conferenza stampa.

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