Centrodestra unito per No: eliminare l’Italicum, nuova legge elettorale e poi alle urne

Centrodestra unito per No: eliminare l’Italicum, nuova legge elettorale e poi alle urne
6 novembre 2016

Il centrodestra si presenta unito all’appuntamento del 4 dicembre. E da Roma apre la campagna a favore del No al referendum costituzionale. Sul palco dell’auditorium del Seraphicum all’Eur sfilano uno ad uno gli esponenti di tutti i partiti, da Forza Italia alla Lega fino a Fratelli d’Italia, per la prima kermesse che li vede uniti contro la riforma costituzionale del governo Renzi. La linea, almeno stando agli interventi, e’ unitaria e ha come unico obiettivo quello di far vincere i No, mandare a casa il premier Matteo Renzi, eliminare l’Italicum e fare una nuova legge elettorale e poi tornare alle urne. Ad aprire le danze e’ il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che in un videomessaggio ribadisce la sua discesa in campo a sostegno del No e avverte Renzi: “dovra’ stare molto attento alle regole che si e’ studiato per se stesso perche'” con il combinato disposto della riforma costituzionale e dell’Italicum “puo’ vincere chiunque, anche Grillo, senza limiti allo strapotere”. Per l’ex premier con il ddl Boschi e l’Italicum si “annullerebbe ancora una volta il significato stesso della democrazia, per questo dobbiamo votare No”. Berlusconi mette in chiaro che dire No alle riforme non significa “non volere il cambiamento”.

Al contrario, “noi vogliamo una riforma autentica e per farlo bisogna spazzare via la riforma di Renzi e poi metterci al lavoro tutti insieme per realizzarla e la nostra riforma, quella di cui l’Italia ha davvero bisogno, deve contenere innanzitutto il limite massimo per le imposte”. Dunque, il 4 dicembre “bisogna andare a votare e votare No” e soprattutto “bisogna convincere tutti gli incerti, che non sanno che al referendum non c’e’ il quorum quindi restando a casa si fa un regalo a Renzi e al Pd contro il proprio interesse ed e’ un regalo che davvero non meritano, visto come stanno governando”. La Lega plaude l’iniziativa promossa dagli azzurri e la ritrovata unita’ del centrodestra: “Io spero che si riparta da qui con il centrodestra, lo spero per i nostri elettori che negli ultimi mesi si sentivano un po’ spersi. Oggi come oggi c’e’ un messaggio chiaro del centrodestra unito che dice No al referendum e a me questo basta”, afferma il capogruppo del Carroccio al Senato, Gian Marco Centinaio, che incalza: “Il giorno dopo il referendum se vincono i No, ci si siede attorno a un tavolo e si fa una riforma elettorale seria, e poi si rida’ il diritto di voto agli italiani”.

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Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo di FI alla Camera, Renato Brunetta: “Adesso siamo ad un momento di svolta: quando gli italiani diranno No al referendum, Renzi si dovra’ dimettere, si fara’ una nuova legge elettorale e si andra’ al voto”. Brunetta ha quindi lanciato una proposta: “Dopo il referendum del 4 dicembre, dopo la vittoria del No, le sigle straordinarie che in tutta Italia sono dentro al Comitato del No lavorino per un progetto comune per il Paese e per un soggetto politico unico del centrodestra”. Anche Fratelli d’Italia, con il presidente deli deputati, Fabio Rampelli, mette in guardia dai pericoli che si nascondono dietro le riforme e l’Italicum: “Attenzione”, perche’ “se noi applicassimo la riforma di Renzi all’attuale Senato avremmo li’ una maggioranza di centrosinistra. Fermiamola”. Per Gaetano Quagliariello, presidente del movimento ‘Idea’ e animatore del comitato ‘Civici e riformatori per il No’, “il documento del Pd per cambiare l’Italicum vale ne’ piu’ ne’ meno di un editoriale su L’Unita’. La verita’ e’ che siamo fuori tempo massimo, il tempo e’ scaduto. Le regole appartengono a tutti, e l’unica possibilita’ per cambiare l’Italicum e’ vincere il referendum con il No”.

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