Clima, da oggi entra in vigore l’accordo di Parigi. Climatologi: un bluff, nel 2030 +4 gradi

Clima, da oggi entra in vigore l’accordo di Parigi. Climatologi: un bluff, nel 2030 +4 gradi
4 novembre 2016

“L`umanità si ricorderà del 4 novembre 2016 come del giorno in cui i Paesi del mondo hanno fermato la marcia verso una catastrofe climatica che sembrava inevitabile e hanno aperto la strada per un futuro sostenibile”. Con queste parole Patricia Espinosa – che ha preso il posto di Christiana Figueres in veste di segretario esecutivo della Convenzione Quadro sul Cambiamento Climatico – ha voluto celebrare l`entrata in vigore, oggi, dell`Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, risultato dei negoziati “più complessi, completi e sensibili mai intrapresi” nella storia. L’Accordo rappresenterà “senza alcun dubbio una svolta nella storia degli sforzi dell`umanità e concretizzerà la volontà politica, economica e sociale” di governi, città, regioni, cittadini, aziende e investitori di vincere la minaccia che un cambiamento climatico non controllato rappresenterebbe per la natura umana. La sua rapida entrata in vigore è il segnale politico chiaro che le nazioni del mondo intero sono impegnate per un intervento mondiale decisivo contro il cambiamento climatico. La Conferenza dell`Onu sul cambiamento climatico che si terrà la settimana prossima a Marrakech rappresenta una “nuova partenza” per la comunità internazionale.

In un futuro prossimo e sicuramente nei prossimi 14 anni “saranno necessarie delle riduzioni finora inedite di emissioni di gas a effetto serra” e degli “sforzi incomparabili” per costruire società in grado di resistere alle conseguenze delle variazioni climatiche. “Il tempo stringe – hanno ammonito Espinosa e Salaheddine Mezouar, presidente della Cop22 e ministro degli Esteri del Marocco – : su scala mondiale, le emissioni di gas a effetto serra responsabili del cambiamento climatico e delle sue conseguenze continueranno ad aumentare ; la riunione di Marrakech deve avere questa priorità in cima alle sue preoccupazioni”. L’Organizzazione meteorologica mondiale ha confermato che la concentrazione mondiale media nell`atmosfera del principale gas a effetto serra, il biossido di carbonio, ha raggiunto per la prima volta nel 2015 la soglia simbolica delle 400 particelle per milione e ha già superato nuovi record nel 2016. Il mondo non è ancora in grado di raggiungere l`obiettivo essenziale dell`Accordo di Parigi che è quello di limitare il riscaldamento mondiale al di sotto dei 2 gradi e si avvicinarsi per quanto possibile all`obiettivo di 1,5 gradi centigradi, così da evitare uno sconvolgimento climatico pericoloso e irreversibile. Parigi, però, “ha ridato la speranza al mondo intero”, riconosce Espinosa. “L`evento che celebriamo oggi si fonda sulla certezza che le politiche, la tecnologia e le risorse finanziarie destinate a raggiungere questi obiettivi non solo esistono, ma sono l`oggetto di un dispiegamento di forze senza precedenti”. “Auspichiamo che la conferenza della COp22 a Marrakech acceleri l`elaborazione di regole di trasparenza e vari una road map chiara dei paesi in via di sviluppo per la mobilitazione di 100 miliardi di dollari annuali da qui al 2020, per sostener l`azione climatica nei paesi in via di sviluppo”. “Le fondamenta dell`Accordo di Parigi sono solide – concludono Espinosa e Mezouar – . Non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia prima che il lavoro sia completato. In questo mese di novembre a Marrakech faremo in modo che siano riunite tutte le condizioni di riuscita dell`Accordo di Parigi”.

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All’attacco i climatologi. “Tante belle parole, ma come per Kyoto alla fine non succedera’ niente, l’accordo non si potra’ applicare”. E nel 2030 e’ probabile che il mondo boccheggera’, con 4 gradi in piu’ di temperatura. Giampiero Maracchi, climatologo di fama internazionale, per anni direttore dell’Istituto di biometeorologia del Cnr e attuale presidente dell’Accademia dei Georgofili, si dice “assai pessimista” sull’accordo di Parigi che entra in vigore oggi, che prevede di limitare la crescita globale delle temperature a massimo due gradi entro il 2030. “Dopo Kyoto – ricorda Maracchi – si spesero tante belle parole, poi i livelli di CO2 schizzarono comunque alle stelle, e ogni anno si e’ registrato il record come anno piu’ caldo di sempre. Ora a Parigi le grandi potenze, comprese Usa e Cina, si impegnano a ridurre il riscaldamento globale di due gradi, che sarebbe molto importante. Ma bisognerebbe rivedere profondamente il sistema economico internazionale, i consumi, i trasporti, l’agricoltura, il manufatturiero. Una rivoluzione globale che nessun governo ha la forza di fare, la politica e’ troppo debole a vantaggio delle grandi multinazionali”. La previsione del climatologo e’ fosca: “A questi ritmi e’ probabile che in 15 anni avremo una temperatura media superiore di ben 4 gradi. Il che vuol dire sempre piu’ eventi estremi, siccita’, piogge intense, il clima andra’ fuori controllo”.

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