Col Chievo follia Lazio,ora Champions è lontana

Col Chievo follia Lazio,ora Champions è lontana
Sergej Milinković-Savić
20 aprile 2019

Tre punti gettati via nel momento cruciale della stagione. Battuta 1-2 in casa dal Chievo, gia’ in B ed appena al secondo successo, il primo in trasferta, la squadra di Simone Inzaghi ha intaccato le residue speranze di raggiungere il quarto posto, l’ultimo buono per la prossima Champions. Involuta nella manovra e pure un po’ sfortunata (palo di Correa nel recupero della ripresa), deve recitare il mea culpa per non aver affrontato la sfida con l’atteggiamento che ci si aspetterebbe da chi si sta giocando una posta altissima. Nemmeno il vantaggio di conoscere il risultato di Parma-Milan e’ servito a qualcosa. Questo senza nulla togliere all’onesta’ sportiva del Chievo che non ha mai regalato un centimetro, con un atteggiamento fin troppo ostruzionistico nel finale. Per raccontare Lazio-Chievo bisogna partire dal 34′ (anche perche’ prima era successo ben poco) e dall’attimo di follia che ha travolto Milinkovic.

Incurante dell’importanza della partita, ha reagito con un calcio nel fondo schiena di Stepinski, reo di un precedente contatto, nemmeno cosi’ violento. Risultato: rosso diretto. Un gesto sconsiderato che ha lasciato la Lazio in 10 per un’ora e che costera’ al serbo almeno due turni di stop, contro squadre come Sampdoria e Atalanta. Inzaghi, che gia’ aveva perso per infortunio Radu dopo 15 minuti (al suo posto Luiz Felipe), e’ stato costretto a rimescolare le carte, inserendo Parolo per Patric. Cosi’ si e’ ulteriormente complicato un incontro gia’ non semplice per la scarsa vena biancoceleste, chiusa dall’assenza per squalifica di Leiva e Badelj non all’altezza. Basti dire che la prima, vera parata dell’esordiente Adrian Semper, 21enne croato, e’ arrivata nel recupero, quando ha respinto con i piedi un tiro di Parolo. Poco prima la Lazio aveva reclamato il rigore per una presunta spinta di Hetemaj su Caicedo, ma dopo un rapido ‘silent check’ Chiffi aveva concesso solo l’angolo.

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Nemmeno il tempo di riordinare le idee al rientro dallo spogliatoio e la Lazio si e’ ritrovata sotto di due reti, realizzate dal Chievo quasi per inerzia, spinto dalla ‘bambola’ dei difensori avversari. Al 4′ Vignato, 18 anni, ha saltato in bello stile Parolo e battuto Strakosha con un bel diagonale. Giusta la sua gioia per la prima rete in serie A. Due minuti dopo Hetemaj, di testa, ha raddoppiato sfruttando il ‘buco’ di Marusic. Con la frittata ormai in cottura avanzata, Inzaghi ha tolto lo spaesato Badelj per inserire Correa. Parolo ha tentato una conclusione da lontano, centrale, ben bloccata da Semper. Che al 21′ si e’ dovuto arrendere alla conclusione di Caicedo (22′), uno dei pochi che il suo lo fa sempre. Ma e’ stato solo un sussulto, l’illusione di una squadra che – esaurite le energie mentali – nel finale si e’ affidata all’arrembaggio, collezionando tanti angoli, ma pochissime occasioni di pareggiare. Un punto con il Chievo sarebbe stato poco, zero sono un colpo che il morale fara’ fatica ad assorbire.

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