Coronavirus, impennata di contagi e di vittime. Il virologo: ora attenzione a trasporti e luoghi chiusi

7 ottobre 2020

E’ di 3.678 nuovi casi il bilancio delle ultime 24 ore dell’emergenza coronavirus in Italia e di 31 decessi.E’ quanto emerge dall’odierno bollettino del ministero della Salute. Attualmente i positivi sono in totale 62.756. Di questi, 58457 sono in isolamento domiciliare, 3.782 ricoverati con sintomi e 337 in terapia intensiva. I casi totali registrati da inizio pandemia, che includono anche i guariti e i deceduti, sono 333.940. Da inizio emergenza sono decedute 36.061 persone. I dimessi guariti sono stati 235.303. Mentre i tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono 125.314.

IL VIROLOGO

Estate alle spalle ormai, i contagi aumentano e le misure anti-covid si stringono. Il virologo Fabrizio Pregliasco spiega a che punto siamo sull`epidemia Sars-Cov-2 in Italia e quali sono le criticità che abbiamo di fronte: primi fra tutto i trasporti pubblici e i locali chiusi.
Senza dimenticare lo scoglio – che potrebbe però diventare un appiglio – più grande, quello della “responsabilità individuale dei comportamenti”, che è stata un po` troppo dimenticata. “I contagi – avverte Pregliasco – sono in salita, una salita che va avanti ormai da 10 settimane, per ora solo lineare che però accumula un certo numero di persone in ospedale, anche in terapia intensiva. Una situazione ad oggi affrontabile ma che in prospettiva, se non si stringe un po` la vite rispetto alle azioni da fare, rischia un incremento esponenziale”. Tanto che si potrebbe ricreare la stessa tragica situazione di febbraio-marzo 2019? “Siamo più preparati e stiamo individuato i soggetti asintomatici: quindi oggi la rappresentazione di quei 2500-3000 casi che abbiamo è diversa rispetto ai 2.500 di marzo, perché noi oggi riusciamo a vedere gli asintomatici. C`erano anche allora ma non li prendevamo in considerazione. Adesso stiamo tenendo un po` più il toro per le corna perché siamo in grado di vedere questa casistica”. Ma “l`aumento dei contagi non si può sottovalutare perché le persone muoiono”.

Qualcosa infatti non è cambiato: “Il virus è ancora lo stesso, è un virus che causa nell`1 per cento dei casi complicanze fatali, quindi il problema è non far ritornare i numeri sui valori dell`inizio dell`epidemia perché altrimenti in numeri assoluti diventa rilevante”. E se in termini percentuali sembra poco “un tasso di letalità (ad oggi) dell`uno per cento”, oltre al problema del sovraccarico negli ospedali con l`incidenza sull`aumento delle morti (e non solo per Covid), il virologo ricorda che “l`influenza ha un tasso dello 0,2-0,5%, fino a 5 volte tanto; e il 10% dei contagi da Sars-Cov-2 si traduce comunque in casi gravi. Adesso si è ri-alzata l`età media di chi è colpito dalle forme cliniche: prima era 60 anni, poi è stata colpita una popolazione più giovane, ora siamo sui 40 anni di età media, ma chi ci rimette la vita sono soprattutto anziani e i soggetti fragili. Da proteggere senza se e senza ma”.

Nella casistica ci sono anche due punti che restano oscuri: “Ci sono persone che stanno male a lungo, per cui il Covid-19 rischia di diventare una malattia cronica e persone che rimangono positive a lungo. E questi ultimi non è ancora neanche chiaro che tipo di casi sono: se si tratta solo di una residua carica virale ma non infettante. Dobbiamo ancora approfondire i casi clinici”. In questo momento a che punto siamo, in Italia, dell`epidemia? “Abbiamo di fronte un periodo critico, con alcuni elementi critici principali: 1)la scuola, con tutta la complessità che porta con sé a partire dal trasporto scolastico; e appunto 2) i trasporti (in genere), e i trasporti pubblici soprattutto nelle grandi città; 3) i locali chiusi. In sintesi sono critiche tutte quelle situazioni dove per forza di cosa c`è affollamento, e in vista dell`inverno queste situazioni al chiuso rischiano di essere esplosive. Un margine di rischio c`è sempre ma bisogna fare attenzione e minimizzarlo”.

Il tema dei trasporti pubblici sta prendendo la ribalta anche dopo il caso di Terracina, in provincia di Latina, dove si teme un secondo cluster (che si aggiungerebbe a quello del comitato elettorale con il leader leghista Matteo Salvini) nato proprio su un bus, ma cosa si può fare? “Bisognerebbe rivedere nel complesso l`aspetto organizzativo della vita cittadina, con scaglionamenti orari e aumento della frequenza delle corse, per quanto possibile. Uno sforzo organizzativo enorme e dai costi notevoli. La norma che prevede l`80% dei posti occupati sui bus e un metro di distanza quindi tra i passeggeri, a spanne, non è certo l`optimum ma è frutto anche della valutazione della fattibilità di quella soluzione, è una mediazione realistica rispetto alla fattibilità. In ogni caso servono i controlli perché non è solo il numero di persone il problema ma anche i maleducati”. Ovvero quelli che la mascherina non la portano o la portano come vogliono tranne nel modo corretto: a coprire sia la bocca che il naso. Difficile sincronizzare ritmi cittadini al punto tale da evitare affollamenti negli autobus, ma in ogni caso – sottolinea Pregliasco – “ai trasporti pubblici va data attenzione, è fondamentale”. Infatti “ci sono studi secondo cui chi usa mezzi pubblici corre un rischio sette volte maggiore di contagio”; inoltre “la difficoltà è anche quella del contact-tracing che diventa complesso, non si riesce a essere sistematici”. Si perde il filo per ricostruire la catena dei possibili contagi. E qui, l`aiuto possibile e l`appello restano gli stessi: scaricare l`App Immuni.

Anche il capitolo smart-working andrebbe scritto meglio per aiutare a ri-organizzare i movimenti delle persone ed evitare che siano di massa: “Finora è stato fatto un lavoro a distanza improvvisato, più che uno smart-working. Dall`esperienza emergenziale invece si può ricavare in molte situazioni un vero modello di smart-working, che per essere tale deve essere fatto in modo organizzato. Così si può anche ridurre la quota di persone che devono muoversi per andare a lavorare e limitare la massa critica in movimento”. Con l`abbassarsi delle temperature aumentano le persone nei luoghi chiusi (e con gli impianti di riscaldamento accesi), quanto aumenta il rischio contagio?
“I luoghi chiusi sono tutti a rischio diffusione, a partire dalle famiglie, dove ci sono contatti stretti in locali chiusi”. In generale, “è l`ambiente caldo-umido che facilita la diffusione, il riscaldamento in sé no, ma bisogna assicurare il ricircolo dell`aria, è importante anche d`inverno un buon ricambio d`aria. Quindi: aprire spesso le finestre anche d`inverno”. E alla fine la norma migliore: “Tenere le mascherine sempre al chiuso indipendentemente dalla distanza, anche se c`è un metro di distanza: questo allo stato attuale, critico, è un elemento ormai da considerare sistematico. Che si tratti di locali, di luoghi di lavoro o scuole”.

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Infine, ultimo punto critico restano i locali, intesi quelli del divertimento: “C`è una disattenzione e c`è un rilassamento eccessivo. Il coprifuoco non risolve, perché poi uno se ne sta fuori in mezzo `alla movida`; è più una questione di responsabilità”. Su questo fronte “l`obbligo delle mascherine sempre all`aperto è importante anche perché segnala questo aspetto fondamentale di necessaria attenzione, diventa un monito, oltre che un elemento di sicurezza in sé”. Le mascherine adesso in Italia non mancano, non usarle non ha giustificazione: “I contagi aumentano e se non si fermano sono anche possibili lockdown mirati e selettivi”. Questa “é una fase critica, di quelle da cui dipende cosa succederà da adesso in poi. Una fase in cui davvero serve stare attenti”. Un bivio, insomma.

LO SCENARIO PER REGIONE

LOMBARDIA

Sono 520 i nuovi positivi al Covid-19 in Lombardia, il 2,4% dei 21.569 tamponi processati nelle ultime 24 ore. I decessi salgono a 16.978 e sono 5 in più in una sola giornata. Restano stabili a 40 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, aumentano a 339 quelli ricoverati negli altri reparti con 19 letti occupati in più da ieri. Il maxi aggregato dei guariti-dimessi arriva a 82.331 (+147 da ieri), di cui 1.395 dimessi e 80.936 guariti.

PIEMONTE

È di 287 nuovi contagi, 194 dei quali asintomatici, e due morti il bilancio dell’emergenza Coronavirus in Piemonte nelle ultime 24 ore. L’Unità di crisi regionale segnala anche 65 guariti; e mentre il numero dei ricoverati in terapia intensiva resta invariato (15), quelli non in terapia intensiva sono quattro in più rispetto a ieri (297) Dall’inizio della pandemia, in Piemonte ci sono stati 4.172 decessi, 36.858 contagi e 28.481 guariti. I tamponi diagnostici finora processati sono 763.688, di cui 419.163 risultati negativi. Le persone in isolamento domiciliare sono 3.412.

VALLE D’AOSTA

Sono 14 i nuovi casi positivi registrati in valle d’Aosta, come segnala il Bollettino della Regione.Gli attuali positivi sono in tutto 107, di questi 4 ricoverati in ospedale, 1 in terapia intensiva e 102 in isolamento domiciliare. Stabile a 146 il numero dei decessi. Fino ad oggi sono stati effettuati 30.395 tamponi.

TRENTO

Sono 32 inuovi casi nella provincia autonoma di Trento (6.296 casi totali). Oggi non sono state registrate vittime, il totale dei deceduti è di 406. Attualmente non ci sono ricoverati in terapia intensiva. I nuovi tamponi sono 2.001 (differenza rispetto a ieri +954), il totale dei tamponi effettuati da inizio pandemia è di 241.600.

ALTO ADIGE

I laboratori dell’Azienda sanitaria altoatesina nelle ultime 24 ore hanno effettuato 1.642 tamponi. Sono stati registrati 55 nuovi casi positivi, contro i 17 di ieri. Riapre la terapia intensiva Covid, che ora ha nuovamente un paziente, mentre resta invariato a 21 il numero dei pazienti ricoverati nei normali reparti ospedalieri. 1.864 persone in isolamento domiciliare, delle quali 33 di ritorno da Croazia, Grecia, Spagna o Malta.

FRIULI VENEZIA GIULIA

Le persone attualmente positive in Friuli Venezia Giulia sono 966. Con il ricovero a Udine di un uomo (nato nel 1939) salgono a sei (+1) i pazienti in cura in terapia intensiva, mentre sale a 26 il numero dei ricoverati in altri reparti con l’ospedalizzazione di una persona di 64 anni e di una di 76 anni rispettivamente a Trieste e Udine. Non sono stati registrati nuovi decessi (355 in totale). Per quanto riguarda le scuole, al momento sono in corso accertamenti in alcune strutture: alla Scuola Einaudi di Cervignano (i tamponi saranno effettuati il 9 ottobre); ai licei Grigoletti (una classe in quarantena) e Majorana (una classe in quarantena) all’Itis Kennedy (un caso positivo) e allo Ial (un caso positivo) di Pordenone; alla Scuola materna di Torre (un caso positivo); e alla Scuola primaria di Moruzzo (positivi un insegnante e due alunni). Inoltre, sono risultati affetti da coronavirus alcuni contatti extrascolastici della docente dell’istituto Buonarroti di Monfalcone colpita dal coronavirus. Vanno segnalati due casi di Covid-19 tra i disabili seguiti dal Consorzio isontino servizi integrati (Cisi) e l’accesso al Pronto soccorso di Pordenone di una ospite di Casa Serena di 83 anni già positiva al coronavirus, al quale non è seguito il ricovero della paziente. Inoltre è in corso un accertamento per un possibile caso d’infezione di un operatore sanitario di Trieste. Infine, sono stati avviati accertamenti sul personale di un’azienda operante nel campo delle spedizioni di Trieste, su un dipendente di Fincantieri e si alcuni lavoratori delle aziende dell’indotto di quest’ultima.

VENETO

Sono oltre 3 milioni i veneti fra tamponati (2 milio e 6180) e testati (1.430.000 test rapidi). Lo ha detto Luca Zaia, presidente del Veneto. Sono 29.418 le persone positive (375 in più rispetto a ieri). Complessivamente sono 4.754 cittadini positivi, in isolamento 10.417, mentre i ricoverati in ospedale sono 290, in terapia intensiva 25. 2.200 i morti dall’inizio della pandemia. “Il virus continua ad esserci, ma con effetti che sono quelli che la quasi totalità dei contagiati non ha sintomi – ha detto Zaia – Per il 96% dei casi il virus non da sintomi e lo si vede dal fatto che pochissimi positivi finiscono in ospedale”.

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LIGURIA

Sono 176 i nuovi positivi in Liguria. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 3.726 tamponi, 332.815 da inizio emergenza. In ospedale cresce il numero di pazienti: sono 19 in più di ieri, arrivando oggi a 220 ricoveri. Tra loro, 24 sono in terapia intensiva. Si registrano anche due nuovi decessi: si tratta di un uomo e di una donna, rispettivamente di 77 e 93 anni. Il primo è deceduto a Sanremo il 5 ottobre, la seconda ieri a Sarzana. Complessivamente, le vittime da inizio emergenza sono 1614. Sono ancora positivi i 17 giocatori del Genoa che la scorsa settimana erano risultati contagiati dal Covid 19. A comunicarlo è lo stesso club rossoblù. “Nessuno dei 17 giocatori già positivi risulta al momento negativizzato – ha spiegato il club -. Si tratta dei calciatori Valon Behrami, Davide Biraschi, Petar Brlek, Francesco Cassata, Domenico Criscito, Mattia Destro, Lukas Lerager, Darian Males, Federico Marchetti, Filippo Melegoni, Luca Pellegrini, Mattia Perin, Marko Pjaca, Ivan Radovanovic, Lasse Schone, Miha Zajc, Davide Zappacosta”.

EMILIA ROMAGNA

Dall`inizio dell`epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna sono stati registrati 36.454 casi di positività, 193 in più rispetto a ieri su un numero record di tamponi eseguiti: 14.881. Dei nuovi casi, 95 gli asintomatici individuati nell`ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Prosegue l`attività di controllo e prevenzione: sul totale dei nuovi casi, 89 erano già in isolamento al momento dell`esecuzione del tampone, 94 sono stati individuati nell`ambito di focolai già noti. Sono 16 i nuovi contagi collegati a rientri dall`estero, per i quali la Regione ha previsto due tamponi naso-faringei durante l`isolamento fiduciario se in arrivo da Paesi extra Schengen e un tampone se di rientro da Grecia, Spagna, Croazia, Malta e regioni della Francia. Il numero di casi di rientro da altre regioni è 5. L`età media dei nuovi positivi di oggi è 40,5 anni. Sui 95 asintomatici, 54 sono stati individuati grazie all`attività di contact tracing, 30 attraverso i test per categorie a rischio introdotti dalla Regione, 3 attraverso gli screening con test sierologici, 5 con i test pre-ricovero, mentre per tre casi non è ancora stata conclusa l`indagine epidemiologica. Per quanto riguarda la situazione nel territorio, il maggior numero di casi si registra nelle province di Bologna (45), Piacenza (27), Modena (23), Rimini (22), Ferrara (18), Parma (15) e a Forlì (14).

TOSCANA

In Toscana sono 16.273 i casi di positività al Coronavirus, 300 in più rispetto a ieri (171 identificati in corso di tracciamento e 129 da attività di screening). I nuovi casi sono l’1,9% in più rispetto al totale del giorno precedente. L’età media dei 300 casi odierni è di 40 anni circa (il 22% ha meno di 20 anni, il 25% tra 20 e 39 anni, il 36% tra 40 e 59 anni, il 12% tra 60 e 79 anni, il 5% ha 80 anni o più) e, per quanto riguarda gli stati clinici, il 68% è risultato asintomatico, il 27% pauci-sintomatico. Delle 300 positività odierne, 1 caso è ricollegabile a rientri dall’estero. Il 38% della casistica è un contatto collegato a un precedente caso. I guariti crescono dello 0,6% e raggiungono quota 10.673 (65,6% dei casi totali). I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 797.046, 10.014 in più rispetto a ieri. Gli attualmente positivi sono oggi 4.428, +5,5% rispetto a ieri. I ricoverati sono 151 (6 in più rispetto a ieri), di cui 28 in terapia intensiva (stabili). Oggi si registrano 4 nuovi decessi: 4 uomini, con un’età media di 81,3 anni.

ABRUZZO

Sono 61 i nuovi positivi in Abruzzo, su 2507 test eseguiti, oggi si registra anche nel report medico regionale in nuovi decesso. In particolare sono complessivamente 4715 i casi positivi al Covid 19 registrati in Abruzzo dall’inizio dell’emergenza. Rispetto a ieri si registrano 61 nuovi casi di età compresa tra 2 e 90 anni. I minorenni sono 3, di cui 2 in provincia di Pescara e 1 in provincia dell’Aquila. Il bilancio dei pazienti deceduti registra 1 nuovo caso e sale a 485, si tratta di una 88enne della provincia dell’Aquila. Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 3132 guariti (+17 rispetto a ieri). I positivi in Abruzzo sono 1098 (+40 rispetto a ieri). Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 213635 test (+2507 rispetto a ieri). 88 pazienti (+7 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 6 (invariato rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre gli altri 1004 (+23 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. Del totale dei casi positivi, 708 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+32 rispetto a ieri), 1118 in provincia di Chieti (+12), 1976 in provincia di Pescara (+12), 868 in provincia di Teramo (+4), 37 fuori regione (invariato) e 8 (invariato) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza.

MARCHE

Sono 84 i casi positivi al coronavirus registrati nelle marche nelle ultime 24 ore. Per trovare un dato così alto occorre tornare indietro al 16 aprile quando i nuovi casi furono 86 su 1.012 Test effettuati. Il servizio sanità della regione comunica che sono stati testati 2.517 tamponi: 1.524 nel percorso nuove diagnosi e 993 nel percorso guariti. I nuovi casi comprendono 15 soggetti sintomatici, 27 contatti in ambito domestico, 17 contatti stretti di casi positivi, 1 rientro dall’estero (Romania), 10 casi riscontrati dallo screening realizzato in ambito scolastico/formativo, 3 rientri da altra regione, 1 caso riscontrato in ambito comunitario/assistenziale e 10 casi in fase di verifica. Da inizio emergenza i contagi nelle marche salgono a 8.284 su 152.490 Tamponi processati.

MOLISE

Un nuovo caso in Molise (684 casi totali). Oggi non sono state registrate vittime, il totale dei deceduti è di 25. Attualmente non ci sono ricoverati in terapia intensiva. I nuovi tamponi sono 424 (differenza rispetto a ieri -131), il totale dei tamponi effettuati da inizio pandemia è di 46.052.

UMBRIA

Continua in Umbria il trend in aumento di nuovi contagi da coronavirus, 65 nell’ultimo giorno contro i 62 di ieri, 2.822 totali, ma anche di ricoverati, da 50 a 52, otto dei quali (ieri erano cinque) in terapia intensiva. È il quadro che emerge dai dati aggiornati sul sito della Regione. Nell’ultimo giorno sono stati processati 2.288 tamponi, 218.766 dall’inizio della pandemia, che hanno certificato cinque nuovi guariti. Fermi a 86 i deceduti, gli attualmente positivi diventano 813 contro i 753 di ieri.

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BASILICATA

Sono 15 i nuovi positivi al Covid 19 in Basilicata. Lo riferisce la task force regionale sottolineando che ieri sono stati processati 760 tamponi per la ricerca di contagio. Le positività riscontrate riguardano 10 persone residenti e in isolamento in Puglia; 1 persona residente a Matera; 1 persona residente a Viggiano e 3 persone residenti a Venosa. Nella stessa giornata sono guarite 2 persone residenti a Lauria e sono decedute 2 persone, una residente a Pisticci e l`altra a Marsiconuovo. I lucani attualmente positivi sono 318, di questi 285 si trovano in isolamento domiciliare. Ai positivi vanno aggiunti nel complesso 35 persone decedute e 429 guariti. Sono 35 i ricoverati nelle strutture ospedaliere lucane: a Potenza 18 persone, tra cui 1 guarito in attesa di dimissioni, sono ricoverate nel reparto di Malattie infettive, 11 persone nel reparto di Pneumologia e 1 in Medicina d`urgenza dell`ospedale San Carlo; a Matera 5 persone, tra cui una guarita in attesa di dimissioni, si trovano nel reparto di Malattie infettive dell`ospedale `Madonna delle Grazie`. Dall`inizio dell`emergenza sanitaria sono stati analizzati 78.669 tamponi, di cui 77.724 sono risultati negativi.

PUGLIA

In Puglia, sono stati eseguiti oggi 4.822 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 196 casi positivi. 68 in provincia di Bari, 3 in provincia di Brindisi, 7 nella provincia BAT, 80 in provincia di Foggia, 10 in provincia di Lecce, 27 in provincia di Taranto, 1 caso residente fuori regione.

LAZIO

“Su 12mila tamponi oggi nel Lazio si registrano 357 casi – di questi 145 a Roma – 6 i decessi e 61 i guariti”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità, Alessio d’Amato. In totale sono 8.580 i casi positivi. Di questi, 7.724 sono in isolamento domiciliare, 808 sono ricoverati non in terapia intensiva, 48 sono ricoverati in terapia intensiva, 954 sono deceduti e 8.855 sono guariti. “Da inizio pandemia abbiamo avuto 18.032 casi, di cui il 49% di sesso femminile e il 51% maschile, con un’età mediana 48 anni e 948 decessi. Il tasso di mortalità è rimasto invariato all’1,5%, circa 4 volte in meno di quello nazionale, mentre si dimezza la letalità, dal 10,2 al 5,9%. Il rapporto tra un positivo e i casi testati è di 2,7 contro la media nazionale del 3,1”, ha aggiunto l’assessore. “Nella nostra regione vi è un’evoluzione nelle ultime settimane con il quadro di rt passato da 0,54 a 1,09 e colloca il Lazio all’ottavo posto in Italia”, ha aggiunto.

CAMPANIA

Altra impennata di contagi in Campania nelle ultime 24 ore. Sono, infatti, 544 (mai così tanti) i positivi al Covid-19 facendo salire il numero a 15.707. Si registrano anche 177 guariti e un decesso. A comunicare i dati l’Unità di crisi della Regione. Le persone decedute da inizio pandemia sono 469 e i guariti 6.895. I tamponi eseguiti in totale 644.967 di cui 7.504 test effettuati ieri.

CALABRIA

“In Calabria ad oggi sono stati effettuati 212.223 tamponi. Le persone risultate positive sono 2.125 (+16 rispetto a ieri), quelle negative sono 210.098″. Lo rende noto la Regione Calabria nel bollettino quotidiano dei dati relativi al coronavirus: i decessi dall’inizio dell’emergenza sono 102 (dato invariato rispetto a ieri). Complessivamente i ricoveri presso l’ospedale di Catanzaro sono 13 di cui 5 sono riferiti a persone non residenti. I ricoverati presso l’Ao di Cosenza sono 9; di questi tre sono ‘non residenti’, mentre la paziente dimessa a Cosenza è stata inserita nel setting ‘fuori regione’. Cosenza oggi registra un solo nuovo caso da screening per partenza all’estero. Reggio Calabria comunica 12 nuovi positivi”.

SICILIA

Sono 213 i nuovi positivi registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore. Salgono così a 3.549 gli attuali positivi e passano a 405 i ricoverati in ospedale con un incremento di 7 ricoveri rispetto a ieri. Di questi 30 si trovano in terapia intensiva, due in più rispetto a 24 ore prima, mentre diventano 375 i ricoveri in regime ordinario; 3.144 sono i pazienti in regime isolamento domiciliare. I tamponi eseguiti sono stati 6.579. Anche oggi si registrano quattro nuove vittime positive al covid: il totale sale a 326. Sono una donna a Palermo, di 84 anni, due uomini a Catania di 89 e 74 anni e una donna di Mazara del Vallo di 72 anni. I guariti che sono 108. Questa la distribuzione nelle province, 13 i nuovi positivi a Caltanissetta, 89 a Catania, 11 a Messina, 59 a Palermo, 8 a Ragusa, 8 a Siracusa e 25 a Trapani.

SARDEGNA

Sono 4.481 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale si registrano 101 nuovi casi, 79 rilevati attraverso attività di screening e 22 da sospetto diagnostico. Si registrano tre nuovi decessi, due uomini, di 77 e 84 anni, e una donna di 90 anni, tutti residenti nel nord Sardegna. Le vittime sono 160 in tutto. In totale sono stati eseguiti 204.430 tamponi, con un incremento di 2.056 test rispetto all’ultimo aggiornamento. Sono invece 128 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (+3 rispetto al dato di ieri), mentre resta invariato il numero dei pazienti in terapia intensiva: 19. Le persone in isolamento domiciliare sono 2.243. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.907 (+42) pazienti guariti, più altri 24 guariti clinicamente. Sul territorio, dei 4.481 casi positivi complessivamente accertati, 684 (+15) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 499 (+14) nel Sud Sardegna, 346 (+4) a Oristano, 676 (+10) a Nuoro, 2.276 (+58).

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