Coronavirus, l’allarme di Gentiloni: impatto economico sarà notevole

26 febbraio 2020

L’epidemia del coronavirus “avrà certamente un impatto notevole sull’economia mondiale e sull’economia europea”, anche se è ancora troppo presto per valutarne la portata; intanto, niente panico e nessuna inutile chiusura di confini, ma semmai un coordinamento fra i paesi Ue per adottare misure anti crisi. Lo ha detto il commissario Ue per gli Affari economici e finanziari, Paolo Gentiloni, a margine della presentazione del “pacchetto d’inverno del semestre europeo”, oggi a Bruxelles. Per adesso, ha detto Gentiloni, “la risposta dell’Europa è quella di lavorare per dare un contributo come Commissione Ue per fronteggiare l’emergenza, che vuol dire proteggere la salute dei cittadini europei, e questo è particolarmente importante per l’Italia. Proteggere la salute dei cittadini vuol dire muoversi in modo coordinato senza panico, senza inutili chiusure di confini, perché questa è la base per affrontare la situazione di difficoltà in questi giorni”.

“Abbiamo allo stesso tempo – ha continuato il commissario – la necessità di aggiornare le nostre previsioni economiche: certamente ci sarà un impatto notevole sull’economia mondiale e sull’economia europea. Basti pensare che la Cina rappresenta quasi un quinto dell’economia mondiale”. “Ma misurare questo impatto – ha proseguito Gentiloni – non è facile, perché dipende dalla durata dell’espansione del coronavirus. Le autorità cinesi sostengono che il picco sia stato raggiunto e che siamo adesso in una fase discendente. Questo naturalmente sarebbe incoraggiante; ma le conseguenze in alcuni settori saranno comunque significative. Si pensi – ha sottolineato – che nella regione di Hubei, la più colpita dal virus, c’è il 10 % della produzione di componenti automobilistiche dell’intera Cina. Questo naturalmente avrà delle conseguenze nelle catene di produzione automobilistiche in tutto il mondo”.

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“Quindi oggi non si può dire quale sarà l’entità di questo impatto economico; ma certamente ci sarà – ha avvertito il commissario -, e di fronte a questo impatto economico sarà necessario – ha sottolineato ancora – coordinarsi fra i paesi europei per adottare delle misure anti cicliche, come si dice in gergo, cioè che favoriscano l’espansione ed evitino rischi di recessione”. Gentiloni ha poi confermato che potranno essere invocati dall’Italia, per l’impatto del coronavirus, i margini di flessibilità previsti dalle regole Ue per i conti pubblici. “C’è già nelle regole europee – ha ricordato il commissario – la possibilità di avere margini maggiori di flessibilità di bilancio nel caso che si verifichino circostanze inattese, circostanze eccezionali. E’ una possibilità che il nostro paese ha già utilizzato in altre occasioni, ad esempio in occasione dei terremoti che hanno colpito il Centro Italia”. “E certamente – ha rilevato Gentiloni – questa è una delle ipotesi tipiche di circostanze eccezionali a cui queste clausole fanno riferimento”.

Tornando sull’impatto economico dell’epidemia, il commissario ha osservato che “certamente c’è la possibilità, e questa è l’analisi fatta dal Fmi, che questa crisi legata al coronavirus sia una crisi con un andamento, come si dice, a V: cioè con una rapida difficoltà nel primo trimestre e una altrettanto rapida ripresa, perché si mettono molti quattrini, nel secondo trimestre. Ma – si è chiesto Gentiloni – sarà davvero così? O la durata sarà più minga e le conseguenze saranno più significative? Oggi è davvero difficile fare previsioni”. “Quindi – ha proseguito il commissario – anche l’economia italiana, che certo ha avuto, come quella francese, quella tedesca e quella giapponese, un brutto quarto trimestre del 2019, avrà i suoi andamenti molto condizionati dall’evoluzione di questa vicenda del coronavirus. Ed è un motivo in più per associare alla priorità assoluta della protezione della salute dei nostri concittadini, anche un impegno – ha sottolineato – per limitare la diffusione di panico, che porta poi al blocco delle attività economiche, anche quando questo blocco non sia ritenuto necessario dalle autorità sanitarie”. In questa situazione, ha detto poi Gentiloni, replicando a una domanda sugli screzi fra il governo centrale e alcuni governatori di regioni, “la collaborazione tra le istituzioni italiane è assolutamente indispensabile”. E la Commissione, ha concluso “in generale sostiene e apprezza il lavoro delle istituzioni e delle autorità sanitarie italiane”.

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