Coronavirus, lieve ripresa di contagiati e vittime. Distanziamento sociale regola ferrea

31 marzo 2020

Oggi salgono a 2.107 i nuovi positivi da coronavirus, in leggera ripresa rispetto ai 1.648 casi registrati ieri (77.635 casi totali). In lieve aumento anche i decessi passati a 837 rispetto agli 812 registrati ieri (12.428). Continua ad essere superiore a mille (1.109) il numero dei guariti seppur in calo rispetto al record di ieri pari a 1.590 pazienti guariti (15.729). E’ quanto emerge dal bollettino di oggi 31 marzo 2020 della Protezione civile sul coronavirus. Cifre che parlano anche di 4.023 malati di covid-19 ricoverati in terapia intensiva ad oggi. Il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, nel consueto aggiornamento, precisa che dei totali 77.635 casi positivi al coronavirus, 28.192 sono ricoverati con sintomi, 45.420 sono in isolamento domiciliare e 4.023 in terapia intensiva, erano ieri 3.981. Il numero totale dei casi da inizio emergenza – inclusi i guariti (15.729) e i deceduti (12.428) sale a 105.792, +4.053 da ieri.

La Protezione Civile ringrazia “gli italiani per la loro generosità grande e piccola”, annunciando di aver “raggiunto oltre 75 milioni”. “Queste risorse sono state già impiegate per 8,1 milioni per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari”. Intanto, il professor Roberto Bernabei, ordinario di geriatria dell’Università Cattolica di Roma, che ha partecipato alla consueta conferenza stampa della Protezione civile, afferma che “le donne sono più forti e resistenti. L’età media dei deceduti è 79 anni: il 70% sono uomini e il 30% donne”.

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Le malattie associate sono un elemento di rischio in casso di infezione da coronavirus, ricorda sempre Bernabei che è anche membro del Comitato tecnico scientifico. “Il coronavirus colpisce organismi con fragilità”, dice il professore, dettagliando che “il 52% dei deceduti aveva 3 patologie associate, il 25% ne presentava due, il 21% ne presentava una. Tra i deceduti, 23 erano di età inferiore ai 40 anni, e 15 di questi con patologie associate. “Quindi chi ha qualche patologia e’ bene che la tratti bene e la curi con attenzione perché così il rischio diminuisce”.

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