Coronavirus mette in ginocchio il turismo. Franceschini: “Disdette prenotazioni fino al 90%”

28 febbraio 2020

E’ allarme occupazione negli alberghi italiani a fronte del calo della clientela per il coronavirus. A lanciarlo è la Federalberghi attraverso il suo presidente Bernabò Bocca, in rappresentanza del settore alberghiero che occupa circa 350 mila persone. Per questo motivo chiede a gran voce “una dilazione dei pagamenti dei contributi e delle imposte alle imprese che devono scegliere se pagare gli stipendi o le tasse. Tutte e due non ce la facciamo. Ma i provvedimenti devono arrivare subito”.

“Siamo finiti in una black list di Paesi, turisticamente parlando” segnala ancora Bocca. “Inoltre assistiamo a un blocco del turismo leisure che non viene in Italia per paura e a un blocco del turismo corporate italiano, con la cancellazione di tutti i viaggi d’affari. Ne consegue che abbiamo gli alberghi vuoti e non solo nelle zone oggetto di ordinanza ma anche in altre città, a Roma per esempio ci sono state migliaia di cancellazioni”. Una situazione “di panico e di delirio totale nel Paese”.

E oggi il ministro dei Beni e le Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha incontrato le principali associazioni di categoria dei settori turismo, cinema e spettacolo, sull’emergenza Coronavirus. “I dati che ci hanno dato gli albergatori e le strutture ricettive parlano di disdette che vanno dal 70% al 90% anche in zone non colpite dall’ordinanze regionali – ha detto Franceschini -. Il settore del turismo, che ha avuto l’impatto più diretto, crollano le prenotazioni in tutta Italia, spesso gli alberghi si trovano a dover restituire le caparre versate perché gli annullamenti sono per causa di forza maggiore, ci sono problemi di liquidità, la situazione è molto complicata e dobbiamo affrontarla con urgenza”, ha aggiunto.

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“Questa mattina abbiamo incontrato, con uno spirito costruttivo, il mondo del turismo, del cinema e dello spettacolo, che sono stati toccati direttamente dalle ordinanze di chiusura e da un calo delle presenze. In particolare il settore del turismo, che ha avuto l’impatto più diretto: crollano le prenotazioni in tutta Italia, spesso gli alberghi si trovano a dover restituire le caparre versate perché gli annullamenti sono per causa di forza maggiore, ci sono problemi di liquidità, la situazione è molto complicata e dobbiamo affrontarla con urgenza”, ha spiegato il ministro.

Intanto, il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, fa sapere che “stiamo ultimando il lavoro del decreto” per l’emergenza economica legata al coronavirus, sono in corso le ultime limature tecniche e “dovremmo farcela per stasera” quando è convocato il Consiglio dei ministri. “Abbiamo lavorato tantissimo, sono abbastanza fiducioso” ha aggiunto il ministro, specificando che nel decreto “completiamo tutti i rinvii per la zona rossa, più c’è un rinvio per il settore turistico e ci sarà anche una proroga di termini generale sul Paese per le trasmissioni di informazioni del 730”. “Con il secondo decreto – ha aggiunto – saremo pronti a fare gli interventi necessari anche a favorire la ripresa dell’attività economica e far ripartire il Paese”.

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