Covid-19, Ue raccomanda di non togliere restrizioni per feste fine anno

3 dicembre 2020

La Commissione europea ha presentato un nuovo set di raccomandazioni con una comunicazione intitolata ‘Restare in sicurezza dal Covid-19 durante l’inverno’, per cercare di coordinare le misure che gli Stati membri stanno prendendo in vista delle vacanze Natale e fine anno, e di scongiurare un allentamento intempestivo, troppo presto e troppo rapidamente, delle attuali restrizioni contro la pandemia. Le raccomandazioni sono state presentate dalla commissaria europea per la Salute Stella Kyriakides, durante la conferenza stampa online a margine della videoconferenza del Consiglio Ue informale dei ministri della Sanità, a Bruxelles.

Durante la conferenza stampa, Kyriakides e il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, intervenuto da Berlino a nome della presidenza di turno del Consiglio Ue, hanno anche risposto a diverse domande sull’autorizzazione d’uso concessa dal Regno Unito al vaccino prodotto da Pfizer e BioNTech. Spahn, e soprattutto Kyriakides hanno sottolineato di non condividere la scelta britannica di accorciare i tempi e di ridurre i requisiti obbligatori per la valutazione scientifica di efficacia e sicurezza del vaccino, e hanno rivendicato i vantaggi della procedura autorizzativa europea, più lunga ma più sicura e completa, e in grado di dare piena fiducia ai cittadini che dovranno accettare di farsi vaccinare in massa. ‘Ogni 17 secondi – ha ricordato la commissaria alla Salute – una persona perde la vita a causa del Covid-19 in Europa. Le misure di lockdown, pieno o parziale, decise da molti Stati membri nelle ultime settimane sono state in grado di ridurre i contagi e la pressione sugli ospedali’; ora ‘la situazione potrebbe stabilizzarsi; ma rimane delicata’, ha avvertito, perché i contagi sono ancora a un alto livello, e ‘i morti questa settimana stanno ancora aumentando’.

‘Come ogni altra cosa in questo 2020 – ha continuato Kyriakides -, le festività di fine anno saranno diverse. Non possiamo mettere a repentaglio gli sforzi compiuti da tutti noi negli ultimi mesi e settimane. Quest’anno – ha sottolineato -, salvare vite umane deve avere la priorità rispetto alla celebrazione delle feste’. Il messaggio deve essere chiaro: ‘Noi – ha puntualizzato – non sosteniamo che le restrizioni debbano essere allentate; al contrario, diciamo che rimuoverle troppo presto aumenta il rischio di una escalation nella ripresa dei contagi, che comprometterebbe i progressi fatti recentemente. Dobbiamo fare tutto il possibile per non ritrovarci a gennaio a far fronte a una situazione che avremmo potuto contenere in modo più efficace; questa è la nostra responsabilità’. Kyriakides ha quindi ricordato le raccomandazioni di base ai cittadini: ‘Dobbiamo rispettare tutti la regola delle ‘tre C’: evitare luoghi chiusi, con assembramenti (‘crowded’ in inglese, ndr) e contatti ravvicinati (‘close’, in inglese, ndr). E se tutti insieme continueremo anche a mettere le mascherine e a lavarci spesso le mani potremo tenere a bada il virus’. Inoltre, ‘se gli Stati membri garantiranno il funzionamento dei sistemi di test e di tracciamento, anche con la diffusione delle app negli smartphone, e se assicureranno che i sistemi sanitari siano sufficientemente rafforzati, allora saremo in grado di spezzare le catene di trasmissione del virus e di mitigare nuovi contagi’.

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Comunque, ha detto la commissaria, ‘con i vaccini all’orizzonte, c’è anche speranza. Tutti gli Stati membri devono ora essere pronti ad avviare campagne di vaccinazione per attuarle il più rapidamente possibile, una volta che un vaccino sicuro ed efficace sarà disponibile’. ‘Noi – ha assicurato Kyriakides – stiamo facendo tutto quello che possiamo perché i vaccini siano sviluppati il più presto possibile e nel modo più sicuro possibile. Non possiamo prevedere con certezza delle date per l’inizio delle vaccinazioni, perché i tempi di consegna dei vaccini dipendono da ciascun contratto e dalle valutazioni scientifiche sulla loro sicurezza. Ma quando ci sarà l’autorizzazione all’immissione sul mercato, speriamo all’inizio del prossimo anno, gli Stati membri potranno cominciare le vaccinazioni, proteggendo in modo prioritario i gruppi più vulnerabili’. Per la commissaria, ‘è importante notare che ogni vaccino sarà disponibile per tutti gli Stati membri allo stesso tempo. Questa è una parte cruciale della nostra strategia. Starà poi alle autorità nazionali organizzare la messa a disposizione dei vaccini determinando quanto sarà rapida e accessibile; su questo stiamo lavorando con loro da ottobre in base ai piani di vaccinazione nazionali’.

‘Per noi – ha aggiunto Kyriakides – i vaccini anti Covid-19 dovranno superare una valutazione indipendente di qualità e sicurezza. Questo è cruciale per assicurare che solamente vaccini sicuri ed efficaci siano immessi sul mercato Ue. Per noi la sicurezza è la priorità numero uno. Voglio sottolinearlo, perché è un messaggio che deve arrivare ai cittadini: i cittadini devono essere in grado di sentire di potersi vaccinare con fiducia’. ‘Ora il prossimo passo – ha ricordato ancora la commissaria – deve farlo l’Ema’, l’Agenzia europea per i medicinali. ‘La valutazione scientifica dell’Agenzia svolge un ruolo chiave per l’approvazione finale. Dopo che le aziende che stanno sviluppando i vaccini hanno sottoposto i risultati di tutte le ricerche e delle ricerche necessari all’Ema, nel contesto della procedura centralizzata di autorizzazione, i comitati scientifici indipendenti dell’Agenzia li valutano. E una volta che la valutazione è conclusa ed è sufficientemente completa e robusta, l’Ema raccomanda l’autorizzazione all’immissione sul mercato’; autorizzazione che poi è decisa, su questa base, dalla Commissione. Insisto: la sicurezza dei vaccini e la priorità numero uno. Deve essere chiaro a tutti – ha sottolineato ancora Kyriakides – che i vaccini saranno valutati per la loro qualità, efficacia e sicurezza. Poi, noi faremo del nostro meglio per velocizzare la procedura: completarla con la consultazione degli Stati membri può essere una questione di giorni’.

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Per quanto riguarda il vaccino già autorizzato dal Regno Unito, c’è stato all’inizio della conferenza stampa un primo riferimento implicito del ministro tedesco Spahn: ‘L’idea – ha detto – non è quella di arrivare primi, ma di avere vaccini sicuri ed efficaci’. Ma poco dopo, rispondendo alle domande dei giornalisti, è stato più esplicito: ‘Il Regno Unito e gli Stati Uniti procedono con procedure rapide d’emergenza; noi abbiamo una autorizzazione condizionata alla commercializzazione, coordinata a livello Ue, che prevede altre procedure molto regolamentate’. Kyriakides ha risposto di non voler commentare ‘il modo in cui hanno deciso di procedere nel Regno Unito, non è mia competenza’. Subito dopo, tuttavia, ha articolato tutte le differenze di approccio. ‘Per noi – ha insistito – è cruciale assicurare che i vaccini approvati e immessi sul mercato siano sicuri ed efficaci. La nostra è una autorizzazione condizionata alla commercializzazione. Questo favorisce un quadro controllato e robusto per la valutazione scientifica. È una procedura diversa dalle autorizzazioni d’uso d’emergenza rilasciate da altri paesi’, come nel Regno Unito.

‘La nostra autorizzazione – ha spiegato – garantisce che tutti i controlli della farmacovigilanza, i controlli sulla fabbricazione, inclusi i controlli dei lotti per i vaccini, e altri obblighi previsti dalla procedura di approvazione siano realizzati in modo giuridicamente vincolante, e valutati di continuo’. Questi, secondo la commissaria, ‘sono elementi essenziali per assicurare un alto livello di protezione per i cittadini nel corso di una campagna di vaccinazione di massa: perché è di questo che stiamo parlando. Insomma, – ha precisato – le autorizzazioni d’uso di emergenza’ usate in altri paesi ‘sono diverse dalle nostre autorizzazioni condizionate di mercato per quanto riguarda i livelli delle evidenze scientifiche sottoposte’ all’Ema ‘e i controlli richiesti’. Inoltre, ha puntualizzato ancora, ‘al contrario delle autorizzazioni d’uso d’emergenza, la nostra e un’autorizzazione che permette l’immissione in commercio delle medicine’. ‘Questo – ha concluso Kyriakides – è il modo in cui stiamo procedendo: adesso abbiamo le richieste sottoposte all’Ema, e l’Ema avrà ora il tempo di cui ha bisogno per fornire le sue valutazioni scientifiche’. askanews

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