Cresce l’occupazione? Intanto ci sono 220 mila Statali in mobilità a da ricollocare

Cresce l’occupazione? Intanto ci sono 220 mila Statali in mobilità a da ricollocare
25 gennaio 2016

di Laura Della Pasqua

Mentre l’Istat e l’Inps segnalano l’aumento dell’occupazione e soprattutto dei contratti a tempo indeterminato, i provvedimenti di ridimensionamento della spesa nella pubblica amministrazione rischiano di produrre migliaia di esuberi. La Uil Funzione pubblica ha calcolato che come conseguenza “di quella che il ministro Marianna Madia definisce mobilità favolosa come la soluzione a tutti i problemi, ci saranno oltre 200 mila dipendenti da collocare”. Si tratta di quei Forestali che andranno in mobilità perché non confluiranno nei Carabinieri, dei dipendenti delle ex province e dei circa 100 mila dipendenti delle società partecipate che verranno chiuse. Il segretario confederale della Uil, responsabile per la Funzione pubblica, Antonio Foccillo, chiede con una punta di ironia “se nella pubblica amministrazione ci sono 200 mila posti. E se no allora perchè non si fanno i concorsi?”. Foccillo ricorda che “nella prima ipotesi di riforma si era parlato di 15 mila assunzioni, poi di 30 mila, mentre oggi non se ne vede neppure una”. Foccillo, inoltre, lamenta il fatto che i decreti “nonostante la legge lo preveda, sono stati approvati senza consultare i sindacati che, invece, sono convocati il 4 febbraio a Palazzo Vidoni per discuterne, quando ormai i decreti saranno pubblicati in Gazzetta ufficiale”. Ma per niente rassegnato avverte che il sindacato farà sentire le sue osservazioni in Parlamento.

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La nota dolente è il rinnovo dei contratti. Il ministro Madia ha fatto appello ai sindacati affinchè raggiungano un accordo sulla riduzione a quattro comparti. Foccillo non ci sta. “Non è vero che non abbiamo fatto passi avanti – afferma – all’Aran si era partiti da 3 comparti, ora abbiamo raggiunto l’accordo su 4 e sono convinto che basterà una sola riunione per capire come riempirli. E siamo in attesa che l’Aran ci convochi”. Il sindacalista della Uil sostiene che il vero problema “è quello delle risorse”. Il ministro ha legato la possibilità di un aumento dei 300 milioni ora disponibili, al consolidamento della ripresa. Ma, avverte Foccillo, “non è un particolare da poco”. Intanto i leader della Consulta Sicurezza, il maggior organismo sindacale del Comparto Sicurezza, formato dal Sap (Polizia di Stato), Sappe (Polizia penitenziaria), Sapaf (Corpo forestale) e Conapo (Vigili del fuoco) sono pronti a dar battaglia contro la “militarizzazione” in merito all’accorpamento del Corpo Forestale all’Arma dei Carabinieri, previsto dai decreti attuativi della riforma Madia. “La risposta del Governo alla Terra dei Fuochi, al disastro dell’Ilva di Taranto e alle centinaia di crimini ambientali che si commettono impuniti quotidianamente nel nostro Paese, è quella di chiudere il Corpo Forestale”.

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