Crocetta al contrattacco: “Nessuno mi ferma. Malaffare sanità ha subito duro colpo”

Crocetta al contrattacco: “Nessuno mi ferma. Malaffare sanità ha subito duro colpo”
1 luglio 2015

“Il nostro lavoro continuera’ nel governo o nella societa’, nonostante che in tanti, consapevolmente o inconsapevolmente, tentano di mettere in discussione il primo governo – eccettuate alcune brevissime esperienze come quella di Mattarella – che dal ’46 in poi ha avviato una lotta senza precedenti all’interno al sistema mafioso che si e’ insidiato all’interno della Regione siciliana”. Passa cosi’ al contrattacco, via Facebook, il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, sotto assedio dopo le dimissioni di tre assessori in pochi giorni, ultima Lucia Borsellino, responsabile della Salute, e bersagliato dalle opposizioni mentre un deputato del Pd sta raccogliendo le firme per sfiduciare il governatore. Crocetta scrive che “tale lotta, per quel che mi riguarda, non ci fermera’, di fronte a nulla. Sono di lunga resistenza e nessuno riuscira’ a piegarmi fino a quando riterro’ che esistono i margini per portare dall’interno dell’amministrazione regionale tale battaglia”, assicura il presidente, che rincara: “Io sono un combattente e i combattenti possono perdere alcune battaglie, ma non rinunciano a vincere la guerra, dall’interno o dall’esterno. Niente e nulla mi faranno desistere dal difendere la Sicilia dal malaffare”.

GLI ATTACCHI ALLA BORSELLINO “Niente e nessun commento strumentale puo’ incrinare il grande lavoro di risanamento della sanita’ che abbiamo fatto in due anni con Lucia Borsellino”, continua Crocetta, dopo l’annuncio del suo assessore alla Salute di dimissioni entro la settimana. Il governatore rivendica che “nel 2014 per la prima volta dopo diversi anni la sanita’ siciliana e’ rientrata all’interno dei parametri di normalita’ previsti dal Ministero della Salute”, e difende l’assessore dimissionario: “Gli attacchi di questi anni a Lucia Borsellino, non sono tollerabili e mi hanno ferito profondamente. Voglio ricordare -prosegue il governatore- la strumentalizzazione di vicende come quella dell’Humanitas, del caso della piccola Nicole e l’ultima che e’ quella recente di Villa Sofia, che riguarda comportamenti singoli e non del governo. E voglio ricordare il gioco pirandelliano di coloro che hanno aggredito incessantemente la Borsellino, che oggi si travestono da agnelli. Quando decidero’ a rendere pubbliche le ragioni del contrasto con taluni gruppi di potere, tutto diventera’ chiaro”, assicura il presidente, che spiega: “Non l’ho fatto perche’ alcune vicende sono al vaglio della magistratura e non voglio strumentalizzarle politicamente”.

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LE LOBBY Ancora Crocetta: “Anche nella vicenda del mio medico personale emerge un presidente che non e’ coinvolto da interessi personali. Non si arrabbino, lor signori, ma a me non interessano ne’ potere ne’ soldi e questa e’ la coerenza che mi rende forte. E questa mia forza -continua Crocetta- la metto a disposizione della Sicilia per salvarla dal baratro nel quale la si e’ trascinata, quello stesso baratro nel quale la vorrebbero ricacciare in tanti. In nome delle lobby dei tanti affari siciliani. Secondo Crocetta, “il sistema del malaffare della sanita’, che ha gestito, con sprechi, con servizi affidati in modo diretto, con trattative private o negoziate, con le proroghe infinite, ha subito un durissimo colpo laddove prevediamo, nei contratti dei manager, che i direttori generali e quei dirigenti che perseguano tali modalita’ di affidamento possano essere licenziati. Nulla e’ piu’ come prima”.

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