Da simbolo di pace a veicolo di speranza: la papamobile di Papa Francesco diventa clinica per i bambini di Gaza
Un veicolo che ha trasportato Papa Francesco nei suoi viaggi diventerà presto una stazione sanitaria mobile destinata a portare cure ai bambini della Striscia di Gaza. La papamobile, trasformata in clinica su ruote, è il frutto di un desiderio espresso dallo stesso Pontefice poco prima della sua scomparsa: offrire un aiuto concreto ai più piccoli tra le vittime della guerra.
A renderlo noto è il Servizio di Informazione Religiosa (Sir), che ha annunciato l’iniziativa avviata dalla Caritas Gerusalemme, con il supporto logistico e tecnico della Caritas Svezia. Il veicolo, ormai in fase di allestimento, sarà dotato di apparecchiature mediche essenziali per fornire assistenza sanitaria di base a chi oggi è tagliato fuori da qualsiasi forma di cura.
“Con il veicolo, saremo in grado di raggiungere i bambini che oggi non hanno accesso, nel momento in cui il sistema sanitario di Gaza è quasi completamente al collasso“, ha spiegato Peter Brune, segretario generale di Caritas Svezia. Il mezzo sarà guidato da un autista e gestito da personale sanitario qualificato.
Al suo interno, saranno installati strumenti per diagnosi, esami e trattamenti: test rapidi per le infezioni, kit di sutura, siringhe, aghi, ossigeno, vaccini e un frigorifero per conservare i medicinali. La papamobile sarà operativa non appena verrà riaperto il corridoio umanitario verso Gaza, oggi chiuso da oltre due mesi per decisione dell’esercito israeliano.
I bambini, le vittime più vulnerabili del conflitto, stanno pagando il prezzo più alto: fame, infezioni e malattie minacciano ogni giorno le loro vite. In questo contesto drammatico, l’iniziativa della Caritas assume un significato ancora più potente.
“Questo veicolo rappresenta l’amore, la cura e la vicinanza dimostrati da Sua Santità per i più vulnerabili, che ha espresso durante tutta la crisi”, ha dichiarato Anton Asfar, segretario generale di Caritas Gerusalemme. Asfar ha anche rinnovato l’appello per “un cessate il fuoco immediato e duraturo”, sottolineando il ruolo della Caritas come presenza costante e concreta nei luoghi più colpiti.
La Caritas Gerusalemme, ricorda il Sir, è attiva da anni nella Striscia di Gaza, con oltre cento dipendenti sul campo. Attualmente ha dispiegato 14 équipe mediche: 12 nelle aree meridionali e 2 a Gaza City, per garantire il massimo raggio d’azione possibile in un territorio sempre più difficile da raggiungere. Un’auto simbolo di fede e vicinanza che ora si trasforma in strumento di cura e salvezza: un gesto concreto che incarna, più di molte parole, il messaggio di pace e solidarietà che Papa Francesco ha lasciato al mondo.