Da underdog a armocromia, i neologismi politici 2023

Da underdog a armocromia, i neologismi politici 2023
15 gennaio 2024

“Underdog” ma anche “armocromia”, “pizzo di Stato” ma anche “famiglia queer”. Un anno di politica si può raccontare anche attraverso i neologismi, in particolare quelli scelti dall`Osservatorio della Lingua Italiana Treccani e raccolti nel Libro dell`Anno 2023, appena pubblicato dall`Istituto della Enciclopedia italiana. Tra le parole nuove che si sono affermate nell’anno passato, per la ribalta avuta grazie ai personaggi politici che le hanno ‘lanciate’, spicca fra tutti underdog, usato dalla premier Giorgia Meloni per raccontare se stessa nonchè la propria ascesa fino a Palazzo Chigi.

La Treccani cita proprio le parole pronunciate dalla presidente del Consiglio nel discorso per la fiducia alla Camera: “Rappresento ciò che gli inglesi chiamerebbero l’underdog, lo sfavorito, che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici. Intendo farlo ancora, stravolgere i pronostici”. Così come per la voce “armocromia” si rimanda alla famosa intervista a Vogue della leader del Pd Elly Schlein, che ha ammesso di essere ricorsa ad un’esperta di armocromia per il proprio look. E, ancora, ci si rifà alle parole della scrittrice Michela Murgia, scomparsa il 10 agosto dello scorso anno, allorchè, rivelando la propria malattia e che le restavano pochi mesi di vita, usò l’espressione “famiglia queer” (“Ho comprato casa con 10 letti per la mia famiglia queer”) per indicare una famiglia unita da legami non di sangue.

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I termini politici

Si torna ancora al dibattito politico e alle espressioni usate dalla leader di Fdi con “pizzo di Stato” mentre si dà conto anche della nascita, sui media, del termine “orbanizzare” nel senso di conformarsi ai modelli, alle proposte e alle scelte del primo ministro ungherese, campione degli euroscettici, Viktor Orban. Nasce anche, nel 2023, il termine “schleiniano” per indicare, dentro il Pd, i sostenitori della linea della segretaria, che la stampa ha contrapposto talvolta a “bonacciniamo”, intendendo i sostenitori (senza l’avallo del sostenuto che ha dichiarato più volte di voler difendere l’unità del partito) della linea di Stefano Bonaccini, candidato alle primarie battuto dalla Schlein. Ma si sono imposti all’attenzione anche altre new entry dalla politica nel vocabolario della lingua italiana: controegemonia; esternalizzazione delle frontiere; movimento delle tende; privatocrazia.

La sensibilità della pubblica opinione verso i cambiamenti climatici, e in particolare verso l`innalzamento delle temperature del Pianeta, ha contribuito all`affermazione di altri neologismi quali Caronte; codice calore; decarbonizzarsi; downburst; ebollizione globale; eco-talebano; e-fuel; european green deal; granchio blu; iper-estate; iperturismo e isola di calore umano. Con il cambiamento dei costumi e i nuovi fatti di cronaca, poi, nascono altre parole ed espressioni come ergastolo della patente; famiglia queer; gravidanza solidale; cavaiola; iperturismo; skin shaming; transilienza; diversity editor; digiuno intermittente; dealcolato; inflazione da avidità; pizzo di Stato; oblio oncologico; pull factor; anti orso.

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La violenza di genere 

 

Anche le innovazioni tecnologiche fanno la loro parte modificando la lingua: intelligenza artificiale generativa; modello linguistico di grandi dimensioni; pregiudizio algoritmico; elaborazione del linguaggio naturale mentre dai social media arrivano parole come barbienheimer, booktok, challenge e deinfluencing. Tutti termini che si aggiungono a femminicidio, la parola dell`anno scelta dalla Treccani per evidenziare l`urgenza di porre l`attenzione sul fenomeno della violenza di genere, stimolare la riflessione e promuovere un dibattito costruttivo intorno a un tema che è prima di tutto culturale. Naturalmente sarà il tempo a stabilire il destino lessicografico di questi neologismi, ovvero la loro fortuna nelle future edizioni dei dizionari. Il libro dell’Anno Treccani 2023 è un’edizione straordinaria, che ha scelto come personaggio dell`anno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

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