Ddl anticorruzione, per soli 3 voti torna il falso in bilancio. Senato approva a scrutinio segreto

Ddl anticorruzione, per soli 3 voti torna il falso in bilancio. Senato approva a scrutinio segreto
1 aprile 2015

L’Aula del Senato ha approvato a scrutinio segreto e senza modifiche l’articolo 10 del ddl anticorruzione che prevede pene più severe per chi commette il reato di falso in bilancio nelle società quotate: da un minimo di 3 a un massimo di 8 anni di reclusione. Come conseguenza ci sarà la possibilità per gli inquirenti di utilizzare eventuali intercettazioni. Le norme del ddl anticorruzione sul falso in bilancio per le società non quotate sono state approvate grazie a soli 3 voti di scarto, confermando le difficoltà della maggioranza sui numeri a palazzo Madama. L’articolo 8 ha infatti ottenuto 124 voti a favore quando la soglia era di 121 voti. I senatori del Pd che non hanno partecipato al voto sono stati 17, tra i quali Nicola Latorre, Linda Lanzillotta, Ugo Sposetti, 15 quelli di Area popolare, come Pier Ferdinando Casini, Gaetano Quagliariello, Maurizio Sacconi. Sul versante dell’opposizione, che ha espresso voto contrario, anche tra i senatori di Forza Italia ci sono state assenze significative, benché il gruppo sia sempre stato compatto sul “no” al provvedimento e, in particolare, sulle nuove norme per il falso in bilancio.

Tra coloro che non hanno partecipato al voto ci sono Niccolò Ghedini, Denis Verdini, Augusto Minzolini e Altero Matteoli. Protestano anche Pentastellati che denunciano i “pianisti”. “La legge sull’anti-corruzione è falsata dal voto di pianisti che si esprimono per senatori assenti e il presidente Grasso non annulla le votazioni. Molti emendamenti anche migliorativi non vengono approvati sul filo del rasoio per 1-3 voti. Il Movimento 5 stelle ha già scoperto un ‘pianista’ che ha votato per il senatore Tarquini (Forza Italia) assente in aula, ma di fronte alle denunce del M5S, Grasso non annulla votazioni palesemente irregolari. E’ assurdo, un paradosso totale. Si vota una legge che vorrebbe contrastare l’illegalità che è falsata dall’irregolarità del voto sugli emendamenti! Come se si volessero contrastare i furti e vengono ignorate le denunce puntuali di chi individua i ladri!”.

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