Ddl concorrenza: ok commissione Senato, per ora sciolto “nodo” balneari

Ddl concorrenza: ok commissione Senato, per ora sciolto “nodo” balneari
L'Aula del Senato
26 maggio 2022

Via libera della commissione Industria del Senato al ddl concorrenza dopo che il nodo balneari è stato in qualche modo rinviando ai decreti delegati che verranno varati dal governo e su cui già l’opposizione protesta parlando di una “delega in bianco”. Lunedì il provvedimento approderà nell’Aula di Palazzo Madama. A sbloccare il dossier, dopo settimane di trattative interne alla maggioranza e un estenuante braccio di ferro tra i partiti del centrodestra e l’esecutivo, e solo in seguito al pressante richiamo del premier Mario Draghi, è stata trovata un’intesa su un emendamento che elimina dal testo i riferimenti alle modalità di calcolo degli indennizzi ai concessionari uscenti rinviando la palla ai decreti delegati che sarà compito del governo a varare.

Inoltre è stato accantonato un altro tema che ha creato tensioni sin da subito, cioè le nuove procedure di nomina dei componenti delle Authority. La commissione Industria del Senato, cui il governo alla fine aveva rimesso la decisione sul tema, ha infatti approvato un emendamento soppressivo dell’articolo. Nel testo concordato dalla maggioranza viene confermata la proroga delle concessioni a fine 2024 nel caso in cui emergano “ragioni oggettive che impediscano la conclusione della procedura selettiva entro il 31 dicembre 2023”, come prescrive la recente sentenza del Consiglio di Stato, connesse “a titolo esemplificativo, alla pendenza di un contenzioso o a difficoltà oggettive legate all’espletamento della procedura” con un “atto motivato” e comunque “non oltre il 31 dicembre 2024”.

Per certificare l’andamento delle gare il Mims dovrà trasmettere al Parlamento entro il 30 giugno 2024 “una relazione concernente lo stato delle procedure selettive al 31 dicembre 2023, evidenziando in particolare l’esito delle procedure concluse e le ragioni che ne abbiano eventualmente impedito la conclusione”. Per quanto riguarda gli indennizzi, il testo varato dalla commissione si limita a rimandare ai decreti attuativi la “definizione di criteri uniformi per la quantificazione dell’indennizzo da riconoscere al concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante”. Dopo le forti proteste della Lega è stato stralciato dai criteri per la scelta del concessionario il requisito dell’esperienza maturata nella gestione di concessioni di altri beni pubblici diversi dalle spiagge. Questo, secondo il Carroccio, avrebbe favorito i grandi gruppi come le multiutility nelle gare per le spiagge.

Nel testo finale viene estesa la normativa anche alle concessioni utilizzate per fini sportivi e non solo turistico-ricreative. In questo senso verrà data “adeguata considerazione in sede di affidamento della concessione dell’utilizzo del bene pubblico da parte di società o associazioni sportive”. Ma il pacchetto delle modifiche non è stato chiuso del tutto, perché per accordi intercorsi tra le forze politiche e il governo, dodici articoli del provvedimento, tra i quali quello sui taxi e i trasporti pubblici locali, sono stati riservati all’esame della Camera dei deputati. Sarà quindi necessaria una terza lettura in Senato dove l’esecutivo conta di chiudere la partita entro metà luglio.

Leggi anche:
Intelligenti, sostenibili e sicure: ecco le autostrade del futuro
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti