Dopo cessate fuoco, Israele si è ritirato da Gaza

5 agosto 2014

L’esercito israeliano ha inferto un duro colpo alle infrastrutture strategiche che Hamas ha costruito nel corso di anni a Gaza. Così ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, dopo che l’esercito dello Stato ebraico ha annunciato il ritiro totale dei suoi uomini dalla Striscia con l’entrata in vigore del cessate il fuoco di 72 ore, accettato da entrambe le parti, alle 7 di martedì.

Come riporta Ynet, l’edizione online dello “Yedioth Ahronoth”, Netanyahu ha detto che sebbene non ci sia la garanzia che siano stati distrutti tutti i tunnel, “è stato fatto il possibile per distruggerne la gran parte”. In totale sono 32 i tunnel disrutti dai soldati israeliani nel corso dell’operazione iniziata l’8 luglio scorso.

Secondo il viceministro dell’Economia palestinese, Tayssir Amro, i danni provocati dal conflitto nella Striscia ammontano dai quattro ai sei miliardi di dollari. Secondo il vice ministro i Paesi donatori si riuniranno in Norvegia a settembre. Tayssir Amro ha spiegato all’Afp che la cifra tiene conto solamente dei “danni diretti che hanno un impatto sull’economia di Gaza e potrebbe pertanto aumentare quando si aggiungeranno gli effetti indiretti”. Secondo le autorità di Gaza nel conflitto sono morti anche circa 1.800 palestinesi, mentre le vittime israeliane sono 67, quasi tutti militari.

Intanto, a Washington, il presidente americano Barack Obama ha firmato una proposta di legge che autorizza un contributo di 225 milioni di dollari per il sistema antimissile Iron Dome, utilizzato da Israele per intercettare i razzi lanciati dalla Striscia. Il testo era stato adottato venerdì scorso dal Congresso a larga maggioranza. Dal 2011, data in cui il sistema antimissile è entrato in servizio, gli Stati Uniti hanno stanziato 700 milioni di dollari per sostenerne lo sviluppo.

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