Draghi lavora al suo Governo, tecnico o anche politico primo nodo

Draghi lavora al suo Governo, tecnico o anche politico primo nodo
Mario Draghi
3 febbraio 2021

Governo tecnico o politico? Questo si chiedono i partiti, nel giorno dell’incarico a Mario Draghi. Domani l’ex presidente della Bce avvierà le consultazioni tra i partiti e i gruppi, che oggi hanno avuto il tempo di confrontarsi (e scontrarsi) per decidere una linea. La natura dell’esecutivo, se puramente tecnico o con innesti politici, non è però un tema di secondo piano per i partiti, che spingono per la seconda soluzione. Un pressing che però, per il gioco dei “veti” incrociati, potrebbe alla fine rendere possibile solo la strada del gabinetto totalmente tecnico, che comunque dovrebbe fare i conti con i numeri in Parlamento, un’alchimia non facile da trovare.

Intanto la prima giornata di Draghi da premier in pectore è iniziata con tre lunghi incontri, due di rito e uno, inconsueto, con il presidente del Consiglio dimissionario Giuseppe Conte. Draghi, come da etichetta istituzionale, dopo aver accettato con riserva l’incarico da Mattarella, ha avuto due colloqui con i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico ed Elisabetta Casellati e poi è andato a Palazzo Chigi, per un faccia a faccia con Conte. Al momento i contenuti dell’incontro non si conoscono. “Erano solo loro due, nessun altro nella stanza”, spiegano fonti della Presidenza del Consiglio. La volontà di incontrare il premier uscente, però, ha sorpreso Palazzo Chigi. “In genere non si fa, è stato irrituale”, sottolinea un dirigente di lungo corso.

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“Forse – rilevano fonti di maggioranza – ha voluto fare un gesto di cortesia istituzionale, anche per mostrare plasticamente di non voler mettersi in attrito con chi ha sostenuto Conte, in primo luogo il M5s, e con Conte stesso”. L’avvocato al momento tace, prima dell’incontro aveva fatto circolare la sua indisponibilità a fare il ministro e in serata fonti di Palazzo Chigi smentiscono che i due abbiano parlato di “incarichi di governo”. Quel che è certo è però che, in particolare in alcuni settori del M5s, c’è una richiesta a Conte affinchè resti in campo in prima persona, magari prendendo la guida di eventuali gruppi che si potrebbero formare da un possibile sfaldamento dei partiti. Domani inizieranno i colloqui con le forze politiche e con le parti sociali che Draghi ha annunciato voler anche consultare. Nel suo breve discorso tenuto al Quirinale, Draghi ha tratteggiato le priorità e il metodo della sua azione.

“Vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, offrire risposte ai problemi quotidiani dei cittadini, rilanciare il Paese, sono le sfide che ci attendono”, ha spiegato. Pur in un “momento difficile”, ha rilevato, “abbiamo a disposizione le risorse straordinarie dell’Ue, abbiamo l’opportunità di fare molto per il nostro Paese, con uno sguardo attento al futuro delle giovani generazioni e al rafforzamento della coesione sociale”. Dal punto di vista del metodo ha voluto sottolineare la volontà di rispettare la politica, uscita come grande ‘sconfitta’ dall’esito della crisi. “Con grande rispetto mi rivolgerò al Parlamento, innanzitutto, espressione della volontà popolare”, ha assicurato, dicendosi “fiducioso che dal confronto con i partiti e i gruppi parlamentari e dal dialogo con le forze sociali emergerà unità e con essa la capacità di dare una risposta responsabile e positiva all’appello del presidente della Repubblica”. A Draghi, da domani, il compito di cercare di convincere la politica per dare un sostegno “forte” al governo che dovrà nascere. Altrimenti non ci saranno alternative alle elezioni. askanews

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