Draghi: privare i giovani del futuro la più grave disuguaglianza

18 agosto 2020

“Privare un giovane del futuro è una delle forme più gravi di diseguaglianza”. E’ l’allarme lanciato dall’ex presidente della Bce, Mario Draghi, che al Meeting di Rimini ha ricordato come “una forma di egoismo collettivo” abbia “indotto i governi a distrarre capacità umane e altre risorse in favore di obiettivi con più certo e immediato ritorno politico”. “Il debito creato con la pandemia – ha spiegato Draghi – è senza precedenti e dovrà essere ripagato principalmente da coloro che sono oggi i giovani”. Quindi “è nostro dovere far sì che abbiano tutti gli strumenti per farlo pur vivendo in società migliori delle nostre”.

“Per anni – ha aggiunto l’ex presidente della Bce – una forma di egoismo collettivo ha indotto i governi a distrarre capacità umane e altre risorse in favore di obiettivi con più certo e immediato ritorno politico: ciò non è più accettabile oggi. Privare un giovane del futuro è una delle forme più gravi di diseguaglianza”. Quanto ai sussidi, l’ex governatore della Bce ha avvertito: “I sussidi servono a sopravvivere, a ripartire”. Ma “ai giovani bisogna dare di più”. Secondo Draghi, infatti, al termine dell’emergenza “i sussidi finiranno e resterà la mancanza di una qualificazione professionale, che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e il loro reddito futuri”.

Pandemia occasione però per una nuova Europa, auspica Draghi: “Da questa crisi l’Europa può uscire rafforzata. L’azione dei governi poggia su un terreno reso solido dalla politica monetaria. Il fondo per la generazione futura (Next Generation Eu) arricchisce gli strumenti della politica europea. Il riconoscimento del ruolo che un bilancio europeo può avere nello stabilizzare le nostre economie, l’inizio di emissioni di debito comune, sono importanti e possono diventare il principio di un disegno che porterà a un ministero del Tesoro comunitario, la cui funzione nel conferire stabilità all’area dell’euro è stata affermata da tempo”.

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