Draghi ricompatta la maggioranza e prova blindare governo da tensioni M5s

Draghi ricompatta la maggioranza e prova blindare governo da tensioni M5s
22 giugno 2022

Mario Draghi ricompatta la maggioranza sulla risoluzione sull’Ucraina ed è determinato a tenere al riparo il governo dalle tensioni nel M5s, con la scissione destinata a portare fuori dal Movimento il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. La giornata era (ri)cominciata con le tensioni sulla risoluzione da votare sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo. Il “braccio di ferro” tra i partiti e l’esecutivo per trovare una quadra, dopo una mattinata di lavoro, non aveva portato a una soluzione prima dell’inizio dell’intervento del premier in Senato. Tanto che, arrivando a Palazzo Madama, il presidente del Consiglio intercettato dai giornalisti era parso meno sicuro del solito: “Mah, non lo so, vediamo, vediamo…”, la risposta a chi gli chiedeva se fosse preoccupato.

In Aula Draghi ha tenuto un intervento senza particolari “acuti”, evidentemente per non far aumentare le tensioni. Ha ricordato i morti (4.569 civili al 20 giugno) e sottolineato le “nuove atrocità” commesse dai russi, assicurando che “i crimini di guerra saranno puniti”. Da parte sua la strategia dell’Italia, insieme all’Ue e agli Alleati, è quella di sostenere l’Ucraina, anche nella sua richiesta di adesione all’Ue, e imporre alla Russia le sanzioni, che “sono sempre più efficaci”, perché “Mosca cessi le ostilità e accetti di sedersi davvero al tavolo dei negoziati”. E per questo, ha assicurato, “i nostri canali di dialogo rimangono aperti” e “non smetteremo di sostenere la diplomazia e cercare la pace, una pace nei termini che sceglierà l’Ucraina”. Allo stesso tempo c’è massimo impegno per scongiurare “una crisi umanitaria di dimensioni straordinarie” causata dal blocco delle forniture di grano, anche se “dopo vari tentativi falliti, non vedo alternativa a una risoluzione delle Nazioni Unite che definisca i tempi di questa operazione e dove l`Onu garantisca sotto la propria egida la sua esecuzione”.

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Una risoluzione su cui, fino a questo momento, la Russia ha posto il veto. Per quanto riguarda la questione energetica, ha rivendicato, il governo “si è mosso con rapidità per trovare fonti di approvvigionamento alternative al gas russo” ma nell’immediato è necessario “agire” per “frenare l’aumento generale dei prezzi e tutelare il potere d’acquisto dei cittadini”. Su questo, il premier ha rilanciato (e rilancerà al Consiglio Ue) la proposta italiana di “imposizione di un tetto al prezzo del gas russo che consentirebbe anche di ridurre i flussi finanziari verso Mosca”. Questa è la linea, ha tenuto a precisare, che il suo gabinetto segue sulla base del “mandato che il governo ha ricevuto dal Parlamento, da voi”. Mentre il premier parlava, i partiti avevano nel frattempo trovato una intesa sulla risoluzione, inserendo sia la citazione (pretesa da Draghi) del decreto 14 del 2022, sia il richiamo a un “ampio coinvolgimento delle Camere”, anche sulle forniture di armi. Cosa che ha portato il presidente del Consiglio a ringraziare l’Aula per aver dimostrato “unità” che “è essenziale specialmente in questi momenti”. Alla fine i sì sono stati 219, 20 i no, 22 gli astenuti.

Superato questo “scoglio”, restano in piedi le fibrillazioni politiche nel Movimento 5 stelle, con la scissione di Di Maio e dei suoi. Il titolare degli Esteri, a Palazzo Madama, ha preso posto a sinistra del presidente del Consiglio, cosa da alcuni interpretata come un segno della volontà di “blindarlo” alla Farnesina. I due, durante il dibattito, si sono più volte scambiati qualche parola. Alla fine Di Maio ha lasciato Palazzo Madama senza rilasciare dichiarazioni, mentre Draghi, a chi gli chiedeva se fosse preoccupato per eventuali riflessi sull’esecutivo per la scissione, ha risposto “No”. Una risposta sicuramente formale, ma che trova comunque conferma in ambienti di governo vicini al premier, che fanno notare che, in caso di rottura tra i pentastellati, non è previsto nessun “passaggio” per l’esecutivo, né rimescolamenti nella compagine.

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