Duplice delitto a Milano: cadavere al Parco Nord, suicida dal Duomo

Un sabato di sangue ha sconvolto Milano: Emanuele De Maria, 35enne napoletano, si è suicidato lanciandosi dal Duomo, mentre il corpo di Chamila Wijesuriya, barista 50enne srilankese, è stato ritrovato senza vita al Parco Nord di Sesto San Giovanni. La Squadra Mobile, in attesa di conferme ufficiali, ha identificato De Maria grazie ai tatuaggi che ne ricoprivano il corpo, mentre le indagini si concentrano su un possibile collegamento tra i due eventi e un accoltellamento avvenuto poche ore prima all’Hotel Berna.

Il volo fatale dal Duomo

Erano da poco passate le 14 di sabato 10 maggio quando un uomo, senza mostrare esitazioni, si è gettato dal camminamento nord delle terrazze del Duomo, precipitando per 40 metri in corso Vittorio Emanuele, a due passi dalla Rinascente. L’impatto è stato fatale. Le terrazze, gremite di turisti sotto un cielo terso, sono state evacuate d’urgenza. Gli investigatori della Squadra Mobile, basandosi sui numerosi tatuaggi, ritengono che si tratti di Emanuele De Maria, 35 anni, detenuto a Bollate per un femminicidio commesso nel 2016 a Castel Volturno (Caserta) e impiegato con permesso di lavoro esterno all’Hotel Berna, vicino alla stazione Centrale.

L’aggressione all’Hotel Berna

La giornata di De Maria era iniziata con un gesto violento. Sabato mattina, all’Hotel Berna, il 35enne ha accoltellato un collega 51enne di origini egiziane, che lavorava con lui. La vittima, soccorsa immediatamente, non è in pericolo di vita, ma il movente dell’aggressione resta avvolto nel mistero. De Maria, che da due anni prestava servizio nell’hotel, avrebbe agito in un contesto ancora da chiarire, lasciando gli inquirenti a caccia di indizi.

Il ritrovamento al Parco Nord

Il dramma si è aggravato nel pomeriggio, quando, verso le 16, un passante ha segnalato un corpo senza vita al Parco Nord, a un chilometro circa dall’ultimo avvistamento di Chamila Wijesuriya, 50enne barista srilankese impiegata nello stesso hotel di De Maria. La donna risultava scomparsa da venerdì 9 maggio, dopo che marito e figlio ne avevano denunciato la sparizione ai carabinieri di Sesto San Giovanni. I vigili del fuoco, con sommozzatori e squadre Saf, hanno setacciato il parco, concentrandosi su un laghetto dietro l’Ospedale Bassini, dove il cadavere è stato recuperato.

Emanuele De Maria e Chamila Wijesuriya

Le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno fornito un dettaglio cruciale: venerdì, alle 15:15, Wijesuriya e De Maria sono stati ripresi mentre entravano insieme nel Parco Nord. Due ore dopo, De Maria è stato visto uscire da solo da un’altra telecamera. Questo ha spinto gli investigatori a sospettare che il 35enne possa aver ucciso la collega prima di togliersi la vita.

Un passato segnato dal sangue

Emanuele De Maria non era uno sconosciuto alle cronache. Condannato per il femminicidio di una donna nel 2016 a Castel Volturno, era fuggito in Germania, dove fu arrestato nel 2018. Trasferito a Bollate, aveva ottenuto un permesso di lavoro esterno che lo aveva portato all’Hotel Berna, dove lavoravano anche la vittima dell’accoltellamento e Wijesuriya. Il legame tra i tre è ora al centro delle indagini.

Ipotesi e interrogativi

La pista principale degli inquirenti è che De Maria abbia ucciso Wijesuriya, per motivi ancora ignoti, per poi suicidarsi, sopraffatto dal peso delle sue azioni. Resta da capire cosa abbia scatenato la furia omicida: un raptus, una vendetta, un regolamento di conti? E qual era la natura del rapporto tra De Maria e le due vittime?

Milano è scossa da una vicenda che intreccia violenza, disperazione e zone d’ombra. Le indagini proseguono a ritmo serrato per ricostruire la verità dietro una tragedia che ha lasciato la città con il fiato sospeso.