È definito “Il nido degli Dei” ed è uno degli insediamenti più antichi della Sicilia: fondata quasi 3000 anni fa | Ogni passo ti fa respirare la storia

Erice - (brezzadestate) - IlFogliettone.it

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Un borgo sospeso tra le nuvole carico di storia, bellezza e scienza con un panorama che toglie il fiato.

Arroccata sulla vetta di un monte, a più di 700 metri sul livello del mare, si trova questa cittadina che domina il paesaggio occidentale della Sicilia con una maestosità senza tempo. È per la sua posizione sospesa tra cielo e terra che questo borgo medievale è conosciuto come il “nido degli dei”. Il soprannome non è solo suggestivo, ma perfettamente calzante per un luogo dove la natura, la storia e la cultura si intrecciano in modo unico.

La posizione geografica regala a chi la visita una delle viste più spettacolari dell’intera isola. Dalle sue mura si può ammirare la città di Trapani, le Isole Egadi e il profilo frastagliato della costa siciliana. Al tramonto, il borgo si tinge d’oro e sembra fluttuare sopra le nuvole, regalando uno spettacolo impareggiabile. Questo alone mistico contribuisce a renderla una meta perfetta per chi cerca ispirazione e quiete.

Il borgo vanta origini antichissime, che si perdono nel mito. Secondo Tucidide, fu fondata dagli esuli troiani, poi noti come Elimi, che vi si insediarono dopo la fuga da Ilio. Virgilio, nell’Eneide, racconta di due visite di Enea al monte sacro: la prima per onorare la morte del padre Anchise, la seconda per celebrare giochi in suo nome. Nel tempo, il borgo divenne uno dei centri religiosi più importanti della Sicilia antica.

Il culto della dea Venere Ericina fece di questo luogo un crocevia di pellegrini e marinai, attirati dalla promessa di protezione divina e dall’imponenza del tempio che svettava sulla cima. Le sacerdotesse accoglievano i visitatori con rituali sacri che fondevano fede e sensualità. Quando i Normanni giunsero sull’isola, sui resti del tempio costruirono il Castello di Venere, una fortezza suggestiva che ancora oggi domina il paesaggio e conserva intatto il mistero del luogo.

Un viaggio nel cuore del Medioevo

Siamo a Erice, in provincia di Trapani. Passeggiando per le vie selciate del borgo di Erice, si ha l’impressione di fare un salto nel tempo. Le chiese antiche, la maestosa Chiesa Madre con la sua torre campanaria, le botteghe artigiane e la piccola piazza principale, tutto contribuisce a creare un’atmosfera rarefatta, quasi sospesa. Il borgo è un esempio straordinario di conservazione dell’impianto urbanistico medievale e riesce a trasmettere un senso di pace profonda a ogni passo.

La tradizione artigiana di Erice è ancora oggi viva e vitale. Le ceramiche decorate a mano, i tappeti tessuti su antichi telai e i famosi dolci locali raccontano una cultura che si tramanda di generazione in generazione. Le genovesi, dolcetti di pasta frolla ripieni di crema, sono diventati un simbolo della gastronomia locale e testimoniano il legame profondo con le antiche ricette delle suore di clausura.

Erice - (facebook) - IlFogliettone.it
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Scienza e cultura al Centro Ettore Majorana

Erice non è solo storia e bellezza: è anche un importante polo scientifico internazionale. Il Centro di Cultura Scientifica “Ettore Majorana”, fondato dal fisico Antonino Zichichi, ha reso il borgo un punto di riferimento per studiosi di tutto il mondo. Qui si tengono regolarmente congressi su tematiche cruciali come il cambiamento climatico, la fisica quantistica, la medicina e la tecnologia, dimostrando che tradizione e innovazione possono convivere armoniosamente.

In definitiva, Erice è molto più di una semplice meta turistica. È un luogo dell’anima, dove ogni pietra racconta una storia e ogni scorcio regala un’emozione. Tra i profumi di mandorla, le mura antiche, i suoni ovattati del borgo e la vastità del panorama, si capisce davvero perché da secoli venga definita il “nido degli dei”. Chiunque vi metta piede, anche solo per poche ore, porta con sé il ricordo indelebile di un luogo magico.