È la città più povera della Sicilia | Chi vive qui fa fatica a mangiare: con questi stipendi si può solo piangere

Sicilia - (pexels) - IlFogliettone.it

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Gli stipendi medi in Sicilia sono più bassi che nel resto d’Italia, ma c’è un comune dove sono poverissimi.

Messina si conferma il capoluogo di provincia siciliano con il reddito medio dichiarato più alto. I dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, pubblicati nel 2023, parlano chiaro: i cittadini della città dello Stretto hanno dichiarato in media 20.982 euro, un incremento del 3,69% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, questo dato positivo va letto alla luce del contesto economico più ampio, fortemente segnato dall’inflazione.

L’incremento dei redditi dichiarati appare modesto se confrontato con l’inflazione che ha colpito la città nel 2022. Secondo il bollettino dei prezzi al consumo del Comune di Messina, l’inflazione tendenziale ha toccato un +13,9%. Questo significa che, seppure sulla carta il reddito sia cresciuto, nella realtà quotidiana i messinesi hanno perso potere d’acquisto. In pratica, con più soldi in tasca riescono a comprare meno beni e servizi rispetto all’anno precedente.

Nonostante l’erosione inflazionistica, i dati mostrano che Messina continua a primeggiare tra i capoluoghi siciliani. Subito dopo si colloca Palermo con una media di 20.828 euro, seguita da Agrigento a quota 20.101 euro. La media scende ulteriormente negli altri centri maggiori dell’Isola, con Siracusa, Enna, Catania e Ragusa che si fermano sotto i 20.000 euro. Trapani e Ragusa chiudono la classifica con valori intorno ai 18.000 euro.

Il reddito dei messinesi si compone principalmente di dichiarazioni presentate da lavoratori dipendenti e pensionati. Dei 132.584 dichiaranti su circa 221.000 residenti, 69.450 sono lavoratori dipendenti con una media di 20.620 euro, mentre i pensionati – 50.126 in totale – presentano dichiarazioni con una media più alta: 21.782 euro. Questo dato sottolinea come il reddito pensionistico, almeno in media, superi quello da lavoro, a testimonianza forse di carriere più stabili nei decenni passati rispetto a oggi.

Più contribuenti rispetto all’anno precedente

Un segnale positivo viene dall’aumento dei contribuenti: sono circa 2.000 in più i cittadini che hanno presentato una dichiarazione dei redditi. Questo può significare una ripresa occupazionale, una maggiore regolarizzazione del lavoro o semplicemente un miglioramento nell’adempimento degli obblighi fiscali. Resta il fatto che il coinvolgimento di un numero maggiore di cittadini nel sistema fiscale è un indicatore di dinamismo economico.

Se Messina guida la classifica tra i capoluoghi, i comuni più ricchi della Sicilia si trovano altrove. In cima si colloca Sant’Agata Li Battiati, nel Catanese, con un reddito medio di 26.783 euro, seguito da San Gregorio, Aci Castello e Tremestieri Etneo. Questo dimostra che i centri più piccoli, specie quelli in aree economicamente vivaci, possono vantare un benessere pro capite superiore a quello delle città principali.

Mazzarrone - (wikipedia) - IlFogliettone.it
Mazzarrone – (wikipedia) – IlFogliettone.it

Mazzarrone, fanalino di coda nella classifica

In netto contrasto con i comuni etnei più floridi, Mazzarrone – sempre in provincia di Catania ma al confine con il Ragusano – si posiziona come il comune più povero della Sicilia. Qui il reddito medio dichiarato è stato appena di 10.057 euro, meno della metà di quello registrato a Sant’Agata Li Battiati. Un dato allarmante che evidenzia profonde disuguaglianze economiche nel territorio siciliano.

Mazzarrone è noto per la sua produzione agricola, in particolare per l’uva da tavola IGP, ma questo non si traduce in benessere diffuso. L’economia locale, fortemente basata sull’agricoltura, è soggetta a dinamiche stagionali, redditi bassi e un alto tasso di lavoro irregolare. A questo si aggiunge una scarsa presenza di attività industriali o terziarie che possano garantire occupazione stabile e redditi più elevati. Il risultato è una realtà che fatica a tenere il passo col resto della regione, nonostante la sua importanza nel comparto agroalimentare.