Family Day, cattolici in piazza contro i gender per difendere famiglia tradizionale

Family Day, cattolici in piazza contro i gender per difendere famiglia tradizionale
20 giugno 2015

In piazza San Giovanni a Roma per difendere la famiglia tradizionale, fermare la diffusione del gender nelle scuole e protestare contro il ddl Cirinnà. “Siamo più di un milione” urlano dal palco gli organizzatori. “Con questo evento – ha spiegato Massimo Gandolfini, portavoce del comitato “Difendiamo i nostri figli!” – chiediamo che si tuteli e si rispetti la famiglia fondata sul matrimonio e si ribadisca il ruolo centrale dei genitori. Rigettiamo con forza il tentativo di infiltrare nelle scuole progetti educativi che mirano alla destrutturazione dell’identità sessuale dei bambini. Sono teorie senza basi scientifiche”.

IN PIAZZA Una piazza San Giovanni piena di famiglie, ragazzi e bambini e molti preti e suore. “No al gender nelle scuole” spiega un grande striscione sul palco di piazza san Giovanni e, tra i tanti interventi, viene mixato un passaggio di Papa Francesco che parla della famiglia fatta di uomo e donna. Anche una lettera di monsignor Paglia, trova il plauso convinto della piazza. Alla manifestazione, che non ha le insegne di partito e vede la Chiesa defilata, hanno aderito varie organizzazioni del mondo islamico, confessionali, cristiane e di altre sedi. Da segnalare l’adesione del rabbino capo di Roma, Di Segni. Un Family day che trova, dunque, il consenso di un mondo fatto di movimenti, di neocatecumenali, alleanza cattolica, alle “sentinelle”. Dagli evangelici al Movimento per la vita, l’impegno a costruire un consenso per bocciare il disegno di legge sulle unioni gay attualmente in discussione al Senato.

GAY CENTER Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center, lancia sui social l’hastag #FamilyGay. “Per noi ogni giorno è #FamilyGay. Twitta anche tu il tuo amore per i tuoi diritti e per la tua famiglia”. “La manifestazione di oggi – dice Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center – è un salto nella preistoria dei diritti civili. In più c’è da chiedersi se Alfano ed Ncd sono al Governo o già in campagna elettorale per intercettare un voto d’opinione anti gay che comunque nel Paese è largamente minoritario e che lo vede alleato più di movimenti estremisti come Militia Christi, cosa che non si addice molto a un ministro dell’Interno, che del Pd di Renzi. Le famiglie gay sono una realtà a prescindere da chi vuole cancellarle. Come sono una realtà i giovani che dalle scuole ai social network cercano risposte alla cultura della discriminazione e dell’omofobia. #FamilyGay è la nostra risposta”.

LA REPLICA “Quella del milione di presenti è una grande bufala e siccome dire bugie è peccato presumiamo che domani ci sarà un gran via vai nei confessionali. Piazza San Giovanni è di 42.700 metri quadrati e ci possono stare al massimo 256 mila persone super pigiate. Se si toglie il palco, lo spazio usato dai passeggini, dagli sdrai (molti anziani dormivano essendo stati sradicati alle 4 del mattino e stipati nei pullman), dagli stand, dai venditori di bibite e via dicendo il numero reale sarà stato sui 70 mila che, per carità, è una quantità rispettabile, ma non certo un milione”. Franco Grillini, presidente Gaynet Italia, ha replicato così alle cifre sulla partecipazione al Family day.

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