Firme false M5s, portinaio e moglie inguaiano deputata Lupo

22 novembre 2016

“Quella firma no, non è la mia. Forse neanche quella di mia figlia è questa”. A parlare è Paolo Di Blasi, portinaio di un condominio in via Malaspina, a Palermo, lo stesso edificio dove abitano la deputata M5s Loredana Lupo e il marito Riccardo Ricciardi, in lizza alle ‘comunarie’ per la scelta dei candidati alle comunali della prossima primavera, che devono ancora essere celebrate.

L’uomo e la moglie, Giuseppa Rizza, sono al centro di un servizio delle ‘Iene’, in onda questa sera, sul caso firme false su cui indaga la Procura di Palermo. I coniugi raccontano che quattro anni fa Loredana Lupo, all’epoca semplice attivista, si presentò in casa loro chiedendo che la firma sui moduli a sostegno della lista dei 5 stelle alle elezioni comunali. In realtà ogni firma avrebbe dovuto ricevere l’autentica dal cancelliere del Tribunale, in questo caso Giovanni Scarpello, che sarebbe tra gli indagati. “Io ho firmato”, conferma la signora Rizza. Anche il marito, conferma. Le loro firme sono tra quelle di Loredana Lupo (al numero 1) e del marito (al numero 9) di pagina 208. Gli ultimi due sarebbero autografi veri in base al confronto che le Iene hanno fatto con autocertificazioni e curriculum disponibili on line, sul sito dei 5 Stelle. Il portinaio e la moglie però non riconoscono le loro firme. “Questa no… qui manca la S… chi me l’ha fatta?”, afferma Di Blasi. “No, no, no – ripete – forse neanche quella di mia figlia è questa”. E quella di sua moglie? “Non è sua dice, perché la ‘p’ non la fa così”.

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