Forza Italia blinda asse con la Lega

Forza Italia blinda asse con la Lega
20 agosto 2015

di Carlantonio Solimene

Se c’era qualcuno che ipotizzava un indebolimento dell’asse Berlusconi-Salvini, probabilmente dovrà ricredersi. Sì, perché negli ultimi giorni – dopo la proposta del leader leghista di “bloccare” per tre giorni l’Italia per dare la spallata al governo Renzi, accolta con freddezza dagli azzurri – l’ex premier e l’”altro Matteo” hanno continuato a sentirsi a telefono e si sono ripromessi di incontrarsi al più presto per mettere a punto le strategie autunnali. Insomma, lo stile nel fare opposizione resta diverso, ma immaginare la rottura di un asse che – tra l’altro – ha portato alla vittoria elettorale in Liguria, è tutt’altra faccenda. E a confermare la tenuta dell’accordo sono arrivate le parole del capogruppo azzurro Renato Brunetta, che ha rilanciato l’ipotesi primarie – assai cara sia a Bellerio che dalle parti di Fratelli d’Italia – per individuare il leader della coalizione al momento della corsa elettorale.
Ma di più Brunetta ha fatto dalle colonne del Mattinale, spiegando che Forza Italia non accetterà mai di sedersi nuovamente in un governo di larghe intese se a Palazzo Chigi dovesse trovarsi ancora Matteo Renzi e se la Lega dovesse essere esclusa dalle forze di maggioranza.

Necessario rammentare l’antefatto: nelle ultime settimane, complici le difficoltà del governo nel raccattare i numeri al Senato per far passare la riforma costituzionale, ha fatto capolino lo spettro della crisi dell’esecutivo. Un’ipotesi che ha partorito una ridda di nomi per ora frutto più che altro della fantasia, ma più concretamente ha suscitato le preoccupazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che – stando a quanto svelato da Il Foglio – avrebbe ricevuto per una serie di consultazioni “informali” vari esponenti delle forze di maggioranza. Il tutto per capire quante possibilità ci siano che venga realmente meno la coalizione di governo e quali siano, eventualmente, le soluzioni per evitare il ritorno anticipato alle urne. Perché il Capo dello Stato ha fatto capire a più riprese che farebbe di tutto per non sciogliere le Camere. Anche perché, se la riforma del Senato non andasse in porto e si votasse dopo il luglio 2016, si correrebbe il rischio di andare alle urne con due sistemi diversi: l’Italicum alla Camera, il Consultellum al Senato.

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Sebbene a una larga parte di Forza Italia non dispiacerebbe un nuovo governo di larghe intese, questo passaggio determinerebbe una frattura a questo punto insanabile con il Carroccio. Di qui l’aut aut di Brunetta che, però, dalle parti della Lega viene visto come una provocazione, dato che mai Salvini accetterebbe di entrare in un governo di “unità nazionale”. Berlusconi, per ora, si è tenuto lontano dalle polemiche agostane della politica. Oggi farà ritorno a Roma per partecipare ai funerali dell’amico e senatore Donato Bruno, ma immediatamente dopo le esequie dovrebbe far ritorno ad Arcore. Che sia però interessato a preservare il più possibile la coalizione, però, lo dimostra la cena ferragostana in Sardegna con Nunzia De Girolamo, che i rumors parlamentari accreditano sempre di un un probabile addio a Ncd per tornare a Forza Italia. Lei non ha smentito, ma si è limitata a ridurre il tutto a una “cena tra amici in un clima sereno”.

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