Garante: sconcerto per condizioni hotspot Lampedusa, suicidio legato a contesto disperante

Garante: sconcerto per condizioni hotspot Lampedusa, suicidio legato a contesto disperante
24 gennaio 2018

“Sia sul piano formale sia materiale abbiamo trovato la stessa situazione che abbiamo registrato un anno fa, e rispetto alla quale avevamo chiesto dei miglioramenti. Condizioni che suscitano un certo sconcerto: bagni alla turca senza le porte con tendine provvisorie, materassi su cui non ci siederebbe nessuno, e carenza di spazi”. Cosi’ il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute e private delle liberta’ personale Mauro Palma dopo il sopralluogo di ieri nell’hotspot di Lampedusa. Tra le criticita’ principali riscontrate, il sovraffollamento delle strutture: “Il problema e’ contenere i numeri – ha proseguito Palma – attualmente ci sono 194 letti che occupano la mensa. Abbiamo ottenuto l’impegno a ridurre le presenze, ma tutto cio’ avrebbe un altro valore se le persone stessero 24-48 ore, mentre ha un valore piu’ determinante data la lunga presenza all’interno dell’hotspot. Si parla di 12 giorni in media di permanenza, e sono tanti. Il giovane che si e’ suicidato il 5 gennaio, ad esempio, e’ arrivato a ottobre. Da qui emerge il problema formale: che cosa e’ questa struttura a Lampedusa? E’ una struttura detentiva?”. In altri termini, per Palma, “siamo all’interno di un’isola e quando viene dato ad alcuni migranti l’ordine di espulsione con l’obbligo di abbandonare in 7 giorni il territorio, questo determina solo una disperazione perche’ come si fa ad abbandonare un’isola senza niente? E’ in questo contesto che e’ avvenuto quel suicidio il 5 gennaio scorso”. Dunque, “il punto materiale e’ quello delle condizioni, il punto sostanziale e’ la natura giuridica di questo luogo. In un hotspot effettivo una volta identificato devi avere la possibilita’ di uscire”. Palma, infine, ha sottolineato la “dedizione e professionalita’ di chi lavora in questi luoghi”. “Ieri pomeriggio abbiamo voluto fare una riunione con tutti i soggetti coinvolti – ha aggiunto – Tutti hanno apprezzato l’incontro ma hanno anche rivelato che era la prima volta che accadeva. Cio’ mi lascia perplesso, dobbiamo affrontare queste problematiche con un sistema coeso. Ancora si affronta la questione come di un’emergenza improvvisa, mentre ormai siamo a regime, in una situazione strutturata”.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi anche:
Giovani Alfieri della Repubblica, 29 storie di solidarietà e altruismo
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti