Giuramento di segretezza, l’ultimo passo prima del Conclave. Ecco i favoriti per la successione

In Vaticano il lutto della Chiesa cattolica per la morte di papa Bergoglio lascia il posto alla politica per la scelta in pochi giorni del suo successore. Con la fine dei nove giorni filati di Messe in suffragio di Francesco, il Collegio dei Cardinali allargato composto da 252 porpore che ormai da due settimane governa la Sede Vacante passa il timone al collegio più ristretto dei Cardinali elettori a 133 membri, 131 dei quali arrivati a Roma. Sarebbero dovuti essere 136: due hanno dato forfait perché ammalati e Angelo Maria Becciu ha rinunciato per la vicenda giudiziaria e canonica che lo coinvolge.

Le congregazioni e il conclave

Concluse le Messe in ricordo di Papa Bergoglio, dunque, da domani si tratta e si conta sul successore: la seduta doppia mattina e pomeriggio delle Congregazioni certifica che allo stato un nome certo non c’è. Oltre le doppie Congregazioni, per i soli elettori domani è anche giorno di giuramento sulla segretezza di quanto accadrà e si dirà in Conclave da mercoledì pomeriggio. Martedì ultime sedute delle Congregazioni. Mercoledì mattina alle 10 ultimo appuntamento collegiale di tutti i Cardinali con la Messa “pro eligendo romano Pontefice” concelebrata dalle porpore dei cinque continenti accorsi a Roma, presieduta dal Decano Card. Giovan Battista Re. La richiesta allo Spirito Santo è di guidare testa e mano dei 133 elettori che dal pomeriggio sono chiamati a incarnare in Cappella Sistina la Divina Provvidenza.

Tempistiche dell’elezione

L’elezione del nuovo Papa, stando alla durata media di due giornate dei conclavi dal 1900 a oggi, è improbabile già mercoledì alla fumata delle 19 al termine della prima votazione. È assai possibile giovedì in una delle quattro votazioni e due fumate (pre 12 e 19) in programma. È considerata non rinviabile oltre in una delle altre quattro votazioni e due fumate schedulate venerdì prossimo. Se da stasera all'”extra omnes” che mercoledì alle 17 serrerà a chiave la clausura della Sistina i Cardinali elettori non troveranno un accordo blindato da un centinaio di voti sicuri su un nome che ad oggi non è raggiunto, la prima fumata sarà nera.

Riflessioni sul primo voto

Con la conseguenza che la prima cena e il primo dopo cena in conclave dei 133 elettori saranno decisivi per riflettere sul risultato di quel primo voto. Espresso depositando la scheda “eligo in summum pontefice R.D. Meum D. Card……..”. E dopo aver ad alta voce proclamato davanti al Dio del Giudizio Universale di Michelangelo che separa condannati e salvati: “Chiamo a testimone Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo Dio, ritengo debba essere eletto”.

I candidati papabili

È infatti la prima votazione che, se non risolutiva, è chiamata a dire se e chi cresce, se e chi non decolla fra i vari cardinali al momento destinati a entrare papabili in conclave (Parolin, Zuppi, Pizzaballa gli italiani più forti; Greich, Aveline, Erdo gli europei non italiani più in crescita; Tagle l’asiatico più gettonato; Besongu l’africano che raccoglie il maggior numero di consensi; Dolan l’americano che al momento prova ancora a restare in partita). O se invece è ora di mettere in campo un nome nuovo risolutivo, come è stato appunto per la scelta di papa Woityla e di papa Bergoglio e non invece è servito fare per papa Ratzinger.

Aspettative per il futuro

Giovedì, alla vigilia della parata e del discorso di Putin al mondo sulla guerra, è attesa con maggiore probabilità la fumata bianca. Da oltre un secolo al terzo giorno di votazioni si è arrivati solo per l’elezione di Giovanni Paolo II: il papa polacco outsider scelto dalla Provvidenza per mettere fine all’impasse dello scontro tutto italiano Siri (guida dei conservatori) e Benelli (candidato dei Progressisti) per la successione a Paolo VI.

La Provvidenza e il ruolo dei Cardinali

La Provvidenza in Cappella Sistina attraverso i Cardinali nei Conclavi dell’ultimo secolo ha sempre agito così. Da domani mattina a mercoledì sera sarà in panchina, in osservazione e ascolto di quanto i 133 elettori faranno e diranno fra loro. Poi parlerà dal balcone di san Pietro, manifestandosi con l'”Habemus Papam”, nella voce del Cardinale Protodiacono Dominique Mamberti.

Congedo del Pontificato Bergoglio

Che stasera ha congedato definitivamente il Pontificato Bergoglio celebrando l’ultima messa del lutto per lui della Chiesa dei Novendiali. E che la prossima settimana dirà alla folla in attesa in piazza san Pietro e ai milioni di fedeli davanti alle tv di tutto il mondo chi sarà il nuovo Papa “profeta operatore di pace” che il Collegio dei Cardinali planetario creato da Francesco nell’ultima dichiarazione pubblica prima di passare la staffetta ai soli elettori ha profilato.

Riflessione finale sulla missione pastorale

Mamberti questa sera ha descritto la missione pastorale affidata da Cristo a san Pietro come “amore e servizio per Dio e per gli altri nella responsabilità”, ricordando come Papa Francesco sia stato in questo “maestro esemplare fino alla fine”, finché “ammonendo i potenti della terra”. Ed è un fatto che il Conclave per il “papa dell’amore della pace” che sarà chiamato a succedere a Francesco si svolga nei giorni della tregua unilaterale nella guerra all’Ucraina dichiarata da Putin per onorare la parata del 9 maggio a Mosca per gli 80 anni dalla vittoria sul nazifascismo.