Governo rischia l’implosione: “Avanti se fa cose”. I dem: così la corda si spezza

Governo rischia l’implosione: “Avanti se fa cose”. I dem: così la corda si spezza
Nicola Zingaretti
6 novembre 2019

Una riunione della delegazione di governo del Partito democratico assieme al segretario Nicola Zingaretti, al vice segretario Andrea Orlando, ai capigruppo di Camera e Senato Graziano Delrio e Andrea Marcucci. Sulla carta, una occasione per fare il punto sulla manovra, ma fonti del Partito democratico spiegano che dal vertice svoltosi al Nazareno e’ emersa una “forte esasperazione nei confronti degli atteggiamenti tenuti in queste ore da Matteo Renzi e Luigi Di Maio. “A forza di tirare, la corda si spezza”, e’ l’analisi dei partecipanti al vertice. Intanto, la grana Ilva, con ArcelorMIttal che annuncia il passo indietro, fa fibrillare il governo. A molti sembra di rivedere il film del governo Conte I, con la mozione sulla Tav a far saltare il tappo di una maggioranza litigiosa che si sfidava giornalmente a colpi di dichiarazioni e ‘veline’. Ma a ricordare quel film e’ anche la sceneggiatura.

Ci sono infatti parole che ritornano e una formula, in particolare, sembra essere diventata una sentenza sulle sorti di ogni esecutivo: “Il governo va avanti se fa le cose”. L’ultimo ad utilizzarla e’ stato Nicola Zingaretti che ieri, durante una intervista televisiva ha manifestato tutto il suo disappunto sull’atteggiamento degli alleati di governo, Matteo Renzi e Luigi Di Maio, colpevoli a suo dire di alimentare tensioni all’interno dell’esecutivo solo per guadagnarsi visibilita’. “O si governa per fare le cose e non solo per occupare le poltrone o il Pd non ci sta ad andare avanti cosi'”. Dunque, “fare le cose” e non solo “occupare le poltrone”. Espressioni quasi speculari a quelle che l’ex vice premier Matteo Salvini pronunciava il 6 agosto, due settimane prima delle dimissioni di Giuseppe Conte. Alla Lega, diceva Salvini, “non interessa qualche poltrona in piu’. O si possono fare le cose o la parola torna al popolo”.

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E ancora: “L’ultima delle cose che ci interessano e’ avere qualche poltrona in piu’. Non ci interessa qualche poltrona o ministero in piu’. I sette ministri, le sette poltrone della Lega sono a disposizione degli italiani. Fare i ministri per il gusto di fare i ministri non ci interessa: o si possono fare le cose o la parola torna al popolo”. Ma anche qui, le parole di Salvini riecheggiano quelle pronunciate ben cinque anni fa da Matteo Renzi. Anche l’allora segretario Pd era in uno studio televisivo quando, a domanda diretta, rispondeva: “Ho sempre detto che il governo va avanti finche’ si fanno le cose”. Il governo in questione era quello di Enrico Letta che si sarebbe dimesso di li’ a poco, il 22 febbraio 2014, lasciando il posto proprio all’ex rottamatore.

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