Gran Bretagna, il nuovo “sistema a punti” per l’immigrazione

Gran Bretagna, il nuovo “sistema a punti” per l’immigrazione
19 febbraio 2020

Il governo britannico ha presentato alcuni dettagli del nuovo sistema di immigrazione, che entrerà in vigore il prossimo primo gennaio e che prevede un “sistema a a punti” per regolare l’accesso al mercato del lavoro da parte dei potenziali immigrati. Per poter ottenere un visto infatti serviranno almeno 70 punti, di cui 50 sono coperti fra tre requisiti obbligatori: – un’offerta di lavoro da parte di uno sponsor “autorizzato”, ovvero un datore di lavoro controllato dallo Home Office (20 punti); – un’offerta di lavoro che corrisponda al “livello di capacità” richiesto (20 punti); – capacità di parlare inglese a un certo livello (10 punti).

A questi requisiti obbligatori se ne aggiungono una serie di altri facoltativi, che permettono di accumulare gli altri 20 punti necessari. A partire dal gennaio del 2021 se il salario previsto supera le 25.600 sterline verranno assegnati 20 punti; in caso contrario sarà possibile utilizzare i punti previsti dagli altri requisiti, legati sempre al salario, al tipo di lavoro e al grado di istruzione o specializzazione. In dettaglio, il tetto minimo salariale richiesto è di 20.480 sterline – vale a dire, lavori pagati meno non possono essere considerati ai fini del visto: da questa soglia minima alle 23.039 sterline, nessun punto; da 20.040 a 25.599 sterline, 10 punti; oltre le 25.600 sterline, 20 punti. Di fatto, un salario adeguato di per sé garantisce il raggiungimento dei 70 punti.

Leggi anche:
Bari, armistizio Laforgia-Leccese: uniti al ballottaggio

Se il salario non basta, il tipo di lavoro può fare la differenza: se si tratta di un settore in cui esiste una carenza di manodopera – come certificato dal Migration Advisory Committee – verranno assegnati 20 punti (e dunque, sempre che si superi il salario minimo necessario, si ha la certezza dei 70 punti). Attualmente i settori considerati in crisi sono quelli degli operatori sanitari, ingegneri, scienziati, insegnati e alcuni tipi di operai e tecnici specializzati. In particolare, è previsto un incentivo (anche in termini di punti) per i medici e infermieri da impiegare nel sistema sanitario nazionale (NHS). Infine, la specializzazione: un dottorato (PhD) nel settore che sia pertinente al proprio lavoro conta 10 punti, 20 se riguarda scienze, tecnologia, ingegneria e matematica (anche in questo caso, si raggiunge la sicurezza dei 70 punti). Oltre all’offerta di lavoro, per coloro che raggiungano la soglia dei 70 punti con i restanti criteri è previsto anche un percorso alternativo che comporta una sponsorizzazione da parte di un ente o istituzione rilevante: il cosiddetto “Global Talent” è mirato al settore scientifico e tecnologico e riguarda sia i cittadini dell’Ue che quelli non Ue.

Il sistema coprirà anche gli studenti: nel loro caso i 70 punti sono garantiti dall’offerta da un’università o da un college autorizzati, dalla conoscenza dell’inglese e dalla possibilità di mantenersi durante gli studi. Non è invece previsto un percorso particolare per i liberi professionisti o i freelance: potranno tuttavia aderire al piano “Innovators” che a partire dal prossimo gennaio verrà allargato anche ai cittadini dell’Ue. I professionisti dello sport e i ministri del culto potranno entrare in Gran Bretagna rispettando le attuali regolamentazioni in materia valide per i cittadini non Ue, mentre artisti e musicisti potranno liberamente esibirsi o partecipare ad eventi e audizioni per un periodo di tempo non superiore a sei mesi. askanews

Leggi anche:
Pressione Usa sull'Iran, nuove sanzioni e attesa di risposta di Tel Aviv
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti