Grillo spiazza tutti: bye-bye Farage, M5s scelga Alde. Il MoVimento esplode: tutti contro il comico

Grillo spiazza tutti: bye-bye Farage, M5s scelga Alde. Il MoVimento esplode: tutti contro il comico
8 gennaio 2017

A braccetto con chi è stato sostenuto da Mario Monti e Romano Prodi, pur di incidere in Europa e realizzare l’agognata democrazia diretta. Seduti in aula al fianco di Guy Verhofstadt – proprio lui, definito “impresentabile” in un post del 30 luglio 2015 – pur di non scaldare la sedia per i prossimi due anni e mezzo. Da bestemmia politica a verosimile scenario politico, per il Movimento 5 Stelle il passo è breve. A tracciare il cambio di rotta, per molti una vera e propria inversione a U, è Beppe Grillo, che a sorpresa lancia la votazione online per decidere se rimanere nell’Efdd insieme agli inglesi dell’Ukip di Nigel Farage, confluire nel raggruppamento dei non iscritti o, ecco la grossa novità, entrare nel gruppo dei liberali europeisti di Alde. Quell’Alde da sempre a favore del Ttip, il trattato di libero scambio fra Europa e Stati Uniti, a cui invece il Movimento si è sempre opposto. Ma tant’è.

PIU’ POLITICA CHE IDEE Una scelta non di poco conto, da effettuare tra l’altro in poche ore, entro le 12 di domani. Un’accelerazione incomprensibile ai più, stando ai commenti di attivisti e parlamentari, presi alla sprovvista dalla svolta proposta da Grillo, convinto che rimanendo con Farage e company l’M5s rischierebbe di non poter incidere minimamente: “Rimanere in EFDD equivale ad affrontare i prossimi due anni e mezzo senza un obiettivo politico comune, insieme a una delegazione che non avrà interesse a portare a casa risultati concreti”, scrive. “Alde – aggiunge Grillo – conta 68 eurodeputati e con la presenza del MoVimento 5 Stelle diventerebbe la terza forza politica al Parlamento europeo. Questo significa acquisire un peso specifico di notevole importanza nelle scelte che si prendono. Significa in molti casi rappresentare l`ago della bilancia: con il nostro voto potremo fare la differenza e incidere sul risultato di molte decisioni importanti per contrastare l`establishment europeo. Non rinneghiamo le scelte del passato che ci hanno portato dove siamo oggi. Vogliamo affrontare nuove sfide con maggiore determinazione”.

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TUTTI CONTRO GRILLO Da subito, però, sulla scia di un post di Carlo Sibilia su Facebook, il refrain M5s diventa “Meglio soli che male accompagnati”. Scrive Dell’Orco: “Sono d’accordo con Carlo; probabilmente meglio soli che male accompagnati. È il momento di mantenere la barra dritta e riflettere con calma quando si fanno certi passi”. Ancora più chiaro Riccardo Nuti: “Se per contare qualcosa bisogna perdere la propria anima, la propria coerenza, la propria faccia forse meglio da soli ma con dignità. Non so chi consigli queste cose a Beppe (i democristiani nel M5s sono tanti) ma forse meglio non andare con Alde evitando così di assomigliare agli altri”. In silenzio, finora, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, ad esprimere il suo “sconcerto” è l’europarlamentare Marco Zanni: “Non ne sapevo niente” e “ho appreso la notizia, con sorpresa, questa mattina”. “Il gruppo EFDD non si è sciolto e probabilmente potrà vivere fino alla fine di questa legislatura, nel 2019. Perciò da iscritto, contro il metodo utilizzato, che non ha nulla a che fare con democrazia diretta, e contro un gruppo come l’ALDE che rappresenta il liberismo e l’eurismo più sfrenato, ho votato per la permanenza nel gruppo EFDD”, rimarca Zanni. Perplessità e malumori, a Roma ma anche a Bruxelles. Dove domani pomeriggio, salvo cambi di programma improvvisi, Grillo e Davide Casaleggio proveranno a spiegare le ragioni di questa decisione politica. Decisione condivisa apertamente invece da Danilo Toninelli: “Ai detrattori M5S dico che in Alde avremo nostra autonomia e comunque votiamo se entrarvi. Elettori PD hanno forse votato per entrare in Pse?”.

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