Guerra: riforma catasto a gettito invariato, maggioranza pagherà meno

Guerra: riforma catasto a gettito invariato, maggioranza pagherà meno
22 settembre 2021

“Il problema è essenzialmente questo: noi abbiamo un prelievo sulla casa di tipo patrimoniale, l’Imu è commisurato al valore della casa. Quello che si vuole fare non è cambiare ciò che è tassato e ciò che non è tassato, ma di andare a vedere se il valore è impostato correttamente” assicurando comunque “l’invarianza di gettito” e “probabilmente vedremo che la maggioranza potrà verificare che per lei invece le tasse diminuiranno”. La sottosegretaria all’Economia, Maria Cecilia Guerra (Leu), cerca di mettere ordine in un dibattito, quello della riforma del catasto, che è stato in questi giorni incandescente.

L’idea è quella di “sostituire i vani con i metri quadri ma anche rivedere le differenze all’interno dei diversi comuni che hanno valori diversi degli immobili (il comune di portofino non avrà case con lo stesso valore di un posto sperduto sull’appennino modenese) ma anche all’interno dello stesso Comune”, conferma. La proposta, sottolinea, è quella di “distribuire meglio chiamando chi ha avuto un grosso incremento di valore, a contribuire un po’ di più e chi invece ha subito una svalutazione a pagare meno”. “Io potrei vedere che la mia casa adesso è valutata 100mila euro e domani 105mila ma non vuol dire che pagherei di più perché contemporaneamente verranno diminuite le aliquote; mentre invece chi ha una casa valutata 100mila ma ne vale il doppio, anche se diminuisco un po’ l’aliquota pagherà un poco di più ma tutto dentro l’invarianza di gettito”, tenendo fermo il prelievo complessivo. Si tratta di mettere un po’ di senso, non dico neanche di equità, nella tassazione”.

Leggi anche:
Nave contro un ponte a Baltimora, crollato il Francis Scott Key Bridge

Vale la pena anche ricordare che le prime case sono escluse tranne quelle di lusso: “tre quarti delle famiglie italiane sono proprietari dell’immobile di residenza e l’immobile di residenza non è tassato e resta non tassato”, puntualizza. Per spiegare il suo punto di vista, Guerra ripercorre cosa è accaduto in questi decenni: “il valore dell’immobile su cui paghiamo l’Imu è stato fissato alla fine degli anni ’80. Ovviamente risultando nel tempo sottovalutato è stato poi applicato un moltiplicatore, cioè per tutti si è fissato un aumento percentuale, da ultimo con il governo Monti, del 60%”.

Quindi ci si è mossi “come se i prezzi delle case fossero cambiati tutti nello stesso modo” e non è così. “In tutti questi anni sono cambiate tante altre cose che hanno inciso sul valore della casa, i comuni montani ad esempio hanno subito fenomeni rilevanti di svalutazione dovuti allo spopolamento, i centri storici sono stati recuperati e sono stati valorizzati. Hanno aumentato il loro valore anche perché si trovano ora meglio serviti da trasporti e servizi pubblici. Perché dovremmo continuare a prelevare un’imposta sul valore della casa con valori così sperequati e ingiusti?”, si interroga Guerra.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti