Identificato killer della strage del Reina, è un kirghiso di 28 anni. Arrestata la moglie: “Non sapevo nulla, ho appreso dalla tv”

Identificato killer della strage del Reina, è un kirghiso di 28 anni. Arrestata la moglie: “Non sapevo nulla, ho appreso dalla tv”
3 gennaio 2017

La polizia turca ha identificato il killer del night club Reina di Istanbul nel 28enne Iakhe Mashrapov, cittadino della Repubblica del Kirghizistan. Lo ha annunciato la televisione Trt, rilanciando la notizia anche sul suo account Twitter. L’attentatore di Istanbul, che la notte di Capodanno ha ucciso 39 persone, secondo un’immagine del suo passaporto pubblicata dai media turchi, sarebbe nato il 2 agosto del 1988.  L’autore della strage di Capodanno sarebbe arrivato in Turchia attorno al 20 novembre scorso con la moglie e due bambini. La moglie avrebbe riconosciuto l’uomo dalle immagini della televisione e avrebbe dichiarato di non sapere nulla dei suoi legami con l’Isis. La famiglia sarebbe arrivata in auto a Konya, nel centro dell’Anatolia, dove avrebbe affittato un monolocale per tre mesi.

Secondo un altro quotidiano, Haberturk, l’uomo avrebbe deciso di viaggiare con la famiglia “per non dare nell’occhio” e la moglie sarebbe tra le dodici persone arrestate ieri nell’ambito dell’inchiesta sulla strage. Il quotidiano Cumhuriyet conferma, invece, che i familiari del presunto attentatore sono stati fermati a Konya, nel centro della Turchia, e assicura di aver parlato con la moglie e che l’uomo e’ kirghiso. “Ho appreso dell’attacco attraverso la televisione. Non sapevo che mio marito era un simpatizzante dell’Isis”, ha raccontato la donna al quotidiano, secondo il quale il terrorista e la sua famiglia sono arrivati all’aeroporto di Istanbul il 20 novembre con un volo proveniente dal Kirguizistan. Sono poi andati a Ankara, e, il 22 novembre, a Konya, dove “affitto’ una abitazione per 1.000 lire turche (circa 300 dollari) e pago’ tre mesi (in ritardo). Ha detto che era arrivato a Konya a cercare lavoro. Il 29 novembre ando’ in auto a Istanbul”, assicura il quotidiano. Dopo aver visto la sua voto, “diversi vicini di casa hanno chiamato la polizia per segnalare che lo avevano riconosciuto”.  L’uomo sarebbe arrivato dalla Siria o avrebbe combattuto nel Paese tra le fila dei jihadisti e sarebbe stato “addestrato specificamente” per compiere il massacro.

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