“Il Commissario Ricciardi”, Guanciale indaga in una Napoli inedita

“Il Commissario Ricciardi”, Guanciale indaga in una Napoli inedita
23 gennaio 2021

Napoli torna protagonista in tv con la serie “Il Commissario Ricciardi”, tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni, diretta da Alessandro D`Alatri, interpretata da Lino Guanciale, in onda dal 25 gennaio su Rai 1. Sei puntate che portano nella città dei primi anni Trenta, popolare e fastosa, magnificamente ricostruita, per seguire le indagini su vari omicidi di quest`uomo elegante, solitario e un po` misterioso, accompagnato da un fedele collaboratore interpretato da Antonio Milo. Nelle sua ricerca dei colpevoli Ricciardi si avvale di una particolare dote, che è anche un po` la sua maledizione, visto che vede il fantasma delle persone morte in modo violento e ne ascolta l`ultimo pensiero.

Alla presentazione della serie D`Alatri ha spiegato: “E` stato il lavoro più complesso della mia carriera perché c`era una mole narrativa imponente e una complessità data dai vari fili narrativi, la detection, il sentimentale e il soprannaturale, ma è stata un`avventura incredibile, anche perché bisognava costruire un immaginifico dell`epoca”. Napoli infatti non è stata molto raccontata in quegli anni tra le due guerre e la serie ne mostra luoghi e personaggi attraverso 150 ruoli. Lino Guanciale ha dichiarato di essere stato un lettore entusiasta dei romanzi sul commissario Ricciardi ben prima di essere scelto per la serie: “Ho fatto leva sugli elementi di fascinazione che avevano agito in me da lettore” ha rivelato l`attore, che ha spiegato: “Ricciardi è un flaneur, attraversa da una certa distanza il respiro di altri esseri umani, di un tempo e di una città, e questo è ciò che un attore deve fare: osservare gli altri, sospendendo spesso il giudizio”.

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“Il Commissario Ricciradi” è prodotto da Rai Fiction e Clemart, società che ha realizzato anche “I bastardi di Pizzofalcone”, sempre tratta dai romanzi di De Giovanni e sempre ambientata a Napoli. I due produttori Gabriella Buontempo e Massimo Martino in questo caso hanno affrontato un grande sforzo per la ricostruzione di ambienti, luoghi, costumi, atmosfere dell`epoca. “De Giovanni è uno scrittore pancia a terra, che percepisce gli umori della città, e in entrambi i casi ne restituisce le mille sfaccettature. Napoli è chiara e scura e ha un grande appeal per cinema e tv” ha spiegato Buontempo ad Askanews. La produttrice ha sottolineato che la Napoli di Ricciardi “è una città trasversale, con l`alto e il basso, con varie figure del popolo, ma anche fastosa, con il San Carlo e i ricevimenti”.

La Clemart ha già i diritti degli altri libri di De Giovanni, anche se ancora non si sa se ci sarà una seconda stagione de “Il Commissario Ricciardi”. Intanto la città sembra pronta, sotto vari punti di vista, a riaccoglierla. “Napoli oggi riesce ad esprimere figure professionali per il cinema e la tv come Roma: girare a Napoli dieci anni fa voleva dire portare il 70-80% delle figure professionali, oggi è il contrario, ed anche dal punto di vista organizzativo è cresciuta molto” ha sottolineato ad Askanews Massimo Martino, mentre Buontempo ha sottolineato: “Il cinema è tornato alle sue origini, visto che è nato a Napoli, grazie anche a figure come Elvira Notari. Oggi glielo stiamo restituendo”.

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