Immigrati piu’ disoccupati, mal pagati e sovraistruiti di italiani

Immigrati piu’ disoccupati, mal pagati e sovraistruiti di italiani
29 ottobre 2016

Nel 2015 ad avere un’occupazione sono stati complessivamente 2.359.000 stranieri nel corso dell’anno, aumentati di 65mila unita’ rispetto al 2014. Lo rileva il Dossier Statistico Immigrazione, presentato oggi, che sottolinea la differenza tra l’inserimento degli stranieri e quello degli italiani: tasso di occupazione 58,9% contro 56,0%; tasso di disoccupazione 16,2% contro 11,4%; tasso di sovraistruzione 40,9% contro 21,6%; tasso di sottoccupazione 11,7% contro 4,2%. Nel periodo 2008-2015 per gli immigrati il tasso di occupazione si e’ ridotto di 8,1 punti (per gli italiani di 2,1) e il tasso di disoccupazione e’ aumentato di 7,7 punti (per gli italiani di 4,8). Il dossier anche nel 2016 si e’ avvalso dell’apporto della rivista interreligiosa “Confronti”, di esperti di diverse altre organizzazioni e, per il secondo anno, del sostegno del Fondo Otto per Mille delle Chiese metodiste e valdesi. Solo il 6,8% degli stranieri lavora nelle professioni qualificate, mentre il 35,9% svolge professioni non qualificate (ma la percentuale e’ piu’ alta per le donne immigrate) e un altro 30% lavora come operaio. In media la retribuzione netta mensile per gli immigrati e’ inferiore del 28,1% (979 euro contro i 1.362 degli italiani) e il divario e’ ancora piu’ ampio tra le donne straniere e quelle italiane.

Nonostante le condizioni piu’ onerose, spiega il Dossier Statistico Immigrazione, gli immigrati esprimono la stessa soddisfazione degli italiani per quanto riguarda il lavoro (rispettivamente 7 e 7,3 in una scala da 1 a 10), tuttavia con una piu’ elevata percezione dell’insicurezza della loro occupazione. A livello di Unione europea, nel 2015 gli stranieri sono stati il 7,3% degli occupati e il 12,5% dei disoccupati, mentre in Italia l’incidenza e’ stata del 10,5% tra gli occupati e del 15,0% tra i disoccupati. In questa lunga fase di crisi, non tutte le collettivita’ hanno tenuto come quella cinese, anche perché caratterizzata da una quota di lavoratori indipendenti pari al 47,5% contro una media del 12,5% tra tutti gli immigrati. Nel lavoro domestico e’ occupata la meta’ delle donne immigrate, che in diverse collettivita’ costituiscono la maggioranza (sono 8 su 10 in quella ucraina, mentre appena 2 ogni 10 tra i senegalesi e i bangladesi). Nel 2015, secondo l’Osservatorio sul lavoro domestico dell’Inps, le badanti e le colf sono 886.125, di cui 672.194 con cittadinanza straniera (incidenza del 75,9%, mentre nel 2009 era stato raggiunto il valore massimo pari all’83,4%). L’agricoltura in Italia incide sull’occupazione in media per il 3,8%, valore che sale al 5,6% tra gli stranieri (quasi 340.000 occupati nati all’estero, un terzo dei circa 900mila addetti totali).

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