Mattarella vola in Israele e Palestina, 4 giorni per dialogo. Prima tappa Yad VaShem

Mattarella vola in Israele e Palestina, 4 giorni per dialogo. Prima tappa Yad VaShem
29 ottobre 2016

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parte oggi per Gerusalemme dove, da domani, comincia la visita ufficiale in Israele e, successivamente, in Palestina. Il viaggio del Capo dello Stato durerà fino al 2 novembre quando, in serata, è previsto il suo rientro a Roma. Il fitto programma di incontri e la puntuale e formale agenda di lavoro messa a punto dai rispettivi staff dovrà con ogni probabilità considerare un fuori programma, in particolare per quanto riguarda i colloqui italo-israeliani. Sono dell’altro ieri sera infatti le dichiarazione del viceministro di Israele alla Cooperazione regionale Ayoub Kara, secondo cui il terremoto nelle Marche e Umbria del 26 ottobre è avvenuto per punizione divina in seguito all’astensione italiana nel voto all’Unesco sulla Città Vecchia di Gerusalemme e sulla contestazione di fatto del millenario legame religioso che la città ha con il popolo ebraico. Immediate sono state le parole di scusa da parte dell’ambasciata israeliana per le singolari dichiarazioni di Kara, seguite oggi da formali scuse arrivate dal ministero degli Esteri di Gerusalemme. In Italia intanto Sinistra italiana ha chiesto – irritualmente per la verità – le dimissioni di Kara. Ciò indica comunque che con ogni probabilità, evidentemente più da parte israeliana che italiana, il tema dell’astensione di Roma all’Unesco (che il premier Renzi ha definito un atto “allucinante”) e le parole del viceministro saranno parte del colloquio che il presidente della Repubblica avrà con il premier israeliano Benjamin Netanyahu il prossimo 2 novembre.

Per Mattarella è la prima visita ufficiale nella regione, preceduto l’ultima volta nel 2011 da Giorgio Napolitano. Si tratta di una missione quanto mai attesa, che cade in un momento particolarmente delicato nelle tormentate vicende del Medio Oriente, in coincidenza con le elezioni presidenziali americane, e che si propone l’intento di ribadire il ruolo significativo nella declinazione del tema del dialogo che il nostro Paese vuole assumere. I temi della cooperazione a 360 gradi (politica, economica, dello sviluppo, culturale) saranno affrontati nel corso degli incontri che avranno inevitabilmente la doppia caratteristica di incontri bilaterali e internazionali e che guardano all’alleggerimento dei motivi di contrasto, e alla creazione di occasioni di incontro. La missione di Mattarella avrà dunque inizio con la visita al Memoriale dell’Olocausto, Yad VaShem, dove attraverserà la sala dei nomi e quella dei bambini, concludendo con un momento privato di raccoglimento. Seguirà la visita al Monte Herzel, con la deposizione di una corona di fiori sulla tomba del presidente Shimon Peres, e quindi, nella Foresta delle Nazioni, parteciperà alla cerimonia di piantumazione di un ulivo. Il pomeriggio sarà impegnato dalla lectio magistralis all’Università ebraica di Gerusalemme, la più antica università israeliana e una delle più antiche al mondo, con cui inaugurerà l’anno accademico dell’ateneo. Seguirà una visita all’Archivio Albert Einstein. Sarà quindi la volta della visita al Tempio italiano, la sinagoga che è la principale sede di culto degli ebrei di origine italiana a Gerusalemme, con l’incontro con una ristretta rappresentanza della comunità italiana. Nella giornata di lunedì 31 ottobre il capo dello Stato incontrerà il presidente israeliano, Reuven Rivlin. Dopo il colloquio sono previste dichiarazioni congiunte e una colazione in onore di Mattarella. Seguirà una visita al Museo d’Israele.
Nel tardo pomeriggio, presso l’Agenzia italiana per la cooperazione e lo sviluppo, ci sarà l’incontro con esponenti del mondo accademico e della cultura palestinese.

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L’agenda di martedì primo novembre prevede nella prima parte della mattinata l’incontro di Mattarella al Patriarcato latino di Gerusalemme con l’Arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, attuale Amministratore apostolico e già Custode di Terrasanta per 12 anni. Successivamente a Betlemme, in una delle due residenze ufficiali del presidente, ci sarà l’incontro di Mattarella con il presidente di Palestina, Mahmoud Abbas, cui seguiranno dichiarazioni alla stampa. Sarà quindi la volta di una serie di visite a Gerico, al Palazzo del califfo Hisham, completamente restaurato grazie ad un intervento italiano che ha recentemente riportato alla luce e restaurato il più grande mosaico del Medio Oriente. Un’opera importante finanziata dal nostro Paese con il fondo per la cooperazione e lo sviluppo. Seguirà la visita alla scuola del mosaico di Gerico e in serata l’incontro, all’American Colony Hotel con rappresentanti della collettività italiana, insieme a rappresentanti del consolato generale di Gerusalemme e dei contingenti dell’Arma dei Carabinieri nella regione. La mattina del 2 novembre sono invece in agenda l’incontro e i colloqui con il capo dell’opposizione, Isaac Herzog, e poi con il primo ministro Benjamin Netanyahu. Quindi nuovamente una serie di attività culturali, come la visita al museo Eretz Yisrael di Tel Aviv, con la mostra sull’Aliya Bet, la storia dell’ondata migratoria degli ebrei provenienti da vari paesi europei alla fine della seconda guerra mondiale (1945-1948) che sono partiti dai porti italiani trovandovi aiuto e assistenza, verso Israele. Sarà presente il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini. Verrà quindi presentato il Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della shoah di Ferrara, con l’esposizione dei manoscritti originali del Giardino dei Finzi Contini, in occasione del centenario della nascita dell’autore Giorgio Bassani. Al termine il rientro a Roma.

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