In Sicilia approvata riforma Province, arrivano i Liberi Consorzi. Crocetta: “Un fatto storico”

In Sicilia approvata riforma Province, arrivano i Liberi Consorzi. Crocetta: “Un fatto storico”
30 luglio 2015

Con 36 voti a favore, 11 contrari e 6 astenuti dei 53 deputati presenti, l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato il ddl di Riforma delle Province. La nuova norma ha avuto il voto favorevole di Pd, Udc, Sd, Pdr, Megafono-Pse, Pds-Mpa. Hanno votato contro i deputati del M5S. Astenuti gli esponenti di Ncd e Girolamo Fazio (gruppo misto). Assenti Forza Italia, Lista Musumeci e Pid-Cantiere popolare. Alla votazione di Sala d’Ercole, trasmessa in streaming, era presente il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta. La legge istituisce sei Liberi Consorzi di Comuni e tre Città Metropolitane (Palermo, Catania e Messina).  L’elezione dei presidenti e dei sindaci metropolitani sarà di secondo livello e dovrà avvenire tra ottobre e novembre prossimi. Il personale delle ‘ex Province’ passerà adesso ai nuovi enti. Dopo aver approvato la legge sui liberi Consorzi l’Ars ha incardinato il disegno di legge sul rendiconto dell’esercizio finanziario per il 2014. Il termine per gli emendamenti e’ fissato lunedi alle 12. La seduta e’ stata rinviata a martedi’ 4 agosto alle 16 con all’ordine del giorno i disegni di legge sul servizio idrico integrato e quello sulla tassa automobilistica regionale. Entrambi i ddl sono stati incardinati oggi, mentre il termine per presentare gli emendamenti è stato fissato a lunedì prossimo entro le 20.

LA NUOVA NORMA Il sindaco metropolitano sara’ eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali in carica, dai consiglieri circoscrizionali, con elezioni di secondo grado, dunque. Sono candidabili alla carica i sindaci in carica dei comuni appartenenti alla citta’ metropolitana il cui mandato deve pero’ non essere in scadenza nei diciotto mesi successivi alle elezioni. Insomma, in Sicilia decollano i liberi consorzi di comuni e le citta’ metropolitane e fra ottobre e novembre con elezioni di secondo livello si sceglieranno i presidenti fra i sindaci siciliani. Gli enti di area vasta mantengono la loro autonomia finanziaria, potranno mantenere i rapporti con societa’ di servizi, ma non potranno costituire nuove societa’ partecipate. Saranno considerate strategiche le quote e le partecipazioni in societa’ aeroportuali. Per ridimensionare la spesa, entro otto mesi dall’entrata in vigore della legge, gli enti di area vasta dovranno dismettere le proprie quote di partecipazione in societa’ non strategiche se avranno bilanci in passivo o se le spese per il personale, la gestione ele consulenze superino il 50% della spesa corrente. I liberi consorzi e le citta’ metropolitane continuano ad esercitare le competenze in materia di istruzione superiore e di istituti di studi musicali esercitati dalle ex province, allargandole all’edilizia popolare, ai consorzi di bonifica e alla motorizzazione. Per quanto riguarda il personale, 8.000 tra dipendenti e precari delle ex province e partecipate, nessuno transitera’ nell’organico regionale. I lavoratori passeranno negli organici dei liberi consorzi dei comuni e delle citta’ metropolitane.

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CROCETTA “Credo che alla fine sia venuta fuori una legge buona”. Lo ha affermato il presidente della Regione Rosario Crocetta, secondo il quale “è un fatto storico”. “E la prima volta dall’entrata in vigore dello statuto che si applica il principio della democrazia dei sindaci, attraverso l’istituzione dei consorzi dei Comuni. Per la prima volta attuiamo con una legge importante lo statuto siciliano per togliere le province dal caos e applicare in Sicilia la democrazia comunale come in nessun’altra regione d’Italia”. Crocetta si e’ rivolto “a coloro che hanno manifestato perplessita’, dubbi, o il loro voto contrario. Un appello alle forze autonomiste che da sempre hanno creduto a questa battaglia. Per anni -ha concluso – non ci siamo riusciti, oggi ce l’abbiamo fatta”. “Questa legge era un impegno centrale del mio programma elettorale – ha aggiunto -. Mi sono candidato a governare la Sicilia come sindaco dei siciliani”.

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