La battaglia contro le fake news, pronto piano alfabetizzazione nelle scuole

La battaglia contro le fake news, pronto piano alfabetizzazione nelle scuole
2 maggio 2017

La Commissione Internet istituita presso la Camera dei Deputati “presto avvierà un’indagine conoscitiva sulle fake news, per fare chiarezza su un fenomeno che sta danneggiando la società”. Una battaglia per la quale la presidente della Camera, Laura Boldrini ha ricevuto diverse critiche, sul web ma anche da esponenti politici che l’hanno accusata di voler censurare la rete. “Non ho mai messo in atto, e mai lo farò, azioni che vadano a fare censura – dice la Boldrini -. Chi in modo pretestuoso dice questo, dice il falso. Censurare sarebbe stato nascondere, oscurare il fenomeno. Non può chiamarsi censura accendere i riflettori su una questione che danneggia tutti: questo deve essere chiaro una volta per tutte”. Per la presidente della Camera “le fake news mettono a rischio un diritto fondamentale, informarsi correttamente” e “sono un fattore potente di destabilizzazione, di inquinamento del dibattito pubblico: non occuparsene sarebbe omissione”. La ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli rilancia un progetto della Boldrini.

Si tratta di un piano di alfabetizzazione digitale nelle scuole per contrastare il fenomeno delle fake news. “Problema che ha radici strutturali, non è un fenomeno passeggero e non va sottovalutato”, avverte Fedeli. Per questo Miur e Camera dei deputati realizzeranno un progetto di formazione ed educazione civica rivolto a tutte le scuole. Iniziativa che per la Fedeli permetterà agli studenti “di riconoscere una fake news, informarsi in modo concreto, individuare la fonte. Dobbiamo attribuire alle istituzioni formative il ruolo che solo esse possono svolgere ma non possono agire da sole”. Contro le fake news in campo anche Vincenzo Boccia per il quale “occorrono regole chiare” altrimenti il rischio è quello di “avvelenare i pozzi della società futura”. “Noi come Confindustria – aggiunge il presidente degli industriali – dobbiamo fare in modo che i nostri associati non facciano pubblicità su quei siti che ospitano la disinformazione”. Bisogna aprire una “stagione della consapevolezza”, ha spiegato invitando a “non confondere gli strumenti tecnologici con i contenuti”. Secondo Boccia “fake news significa disinformazione, spesso anonima” e “non intervenire significa costruire una società di rabbia e di conflitto perché le fake news non ti eliminano fisicamente ma distruggono la credibilità”.

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