La Boschi “difende” lo Statuto siciliano, la politica isolana lo “affossa”. Il ministro: “E’ una potenzialità”

La Boschi “difende” lo Statuto siciliano, la politica isolana lo “affossa”. Il ministro: “E’ una potenzialità”
14 maggio 2016

Negli ultimi anni, soprattutto, si sta assistendo a una lenta agonia dello Statuto siciliano. Protagonista la politica isolana, che, con le sue ‘picconate’, scaturite da un’attività legislativa spesso non degna del parlamento  più antico d’Europa, quel è quello della Sicilia, continua a far franare quell’Autonomia conquistata non senza vittime dai siciliani nel Dopoguerra. Autonomia che – pensate un po’ – valorizza invece il ministro per le Riforme istituzionali presente oggi a Palermo. ”Vogliamo lavorare insieme per cercare di valorizzare questa autonomia come potenzialità e non come freno” dice Maria Elena Boschi, sottolineando che “a fronte delle risorse che arriveranno nei prossimi anni in Sicilia, risorse ingenti, vorremmo che sulla gestione del patrimonio culturale e architettonico ci fosse una maggiore collaborazione tra la Regione e lo Stato”.

Il ministro precisa che “questa riforma non ha eliminato la specialita’ delle Regioni autonome, compresa la Sicilia”. “Attraverso questa riforma – aggiunge -, chiediamo pero’ che anche le Regioni a Statuto speciale si adeguino, d’intesa con lo Stato, perche’ anche loro possano rimettere in discussione il rapporto tra Stato e Regioni rispetto alle competenze, ma tutto questo avverra’ attraverso un confronto successivo con le regioni a Statuto speciale”. Boschi è convinta che “per le Regioni a Statuto speciale, la possibilita’ di attribuzioni di margini di autonomia ulteriori a tutte le Regioni, offerta dalla nuova formulazione dell’articolo 116 della Costituzione, comprese quelle a Statuto speciale, possa essere un elemento di forza”. Ma avverte: “E’ ovvio che questi margini di autonomia devono essere sfruttati appieno nell’interesse dei propri cittadini e quindi ci attendiamo anche uno sforzo in piu’ per poter valorizzare questa autonomia al servizio dei cittadini di questa regione”.

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Red. Pol.

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