La Boschi nel mirino su banche. Augello: “Ora altri fuochi di artificio”

La Boschi nel mirino su banche. Augello: “Ora altri fuochi di artificio”
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi
21 giugno 2017

“La verita’ e’ che l’opposizione non c’e’, farebbero di tutto per continuare la legislatura”, dice un ‘big’ renziano, “tanto fumo e niente arrosto”. Il Pd respinge l’attacco sullo scoglio Consip ma il duo Quagliariello-Augello canta vittoria, “non volevano la discussione sulle mozioni e l’hanno dovuta subire e lo stesso governo non e’ che ha fatto una brutta figura”, spiegano gli ideatori dell’affondo che ha poi trovato la sponda (insidiosa per il Pd) di M5s contro il ministro dello Sport Lotti. Ora pero’ chi ha tentato lo scacco al Pd ha gia’ in mente una nuova manovra. Si portera’ avanti in Commissione Finanze del Senato. Gia’ una decina di giorni fa l’opposizione, non solo M5s, chiese l’audizione in Commissione dell’Ad di Unicredit Ghizzoni. Una richiesta respinta dal presidente Pd Marino ma che ora dovrebbe essere riproposta la prossima settimana anche alla luce – spiega un esponente dell’opposizione – delle ultime intercettazioni. Fonti parlamentari riferiscono che gia’ si sarebbero trovate le firme per invocare un voto in Commissione e cercare di mettere in minoranza i dem. “La partita sembrava su un binario morto ma ora si riapre – viene sottolineato -, ci sara’ la sponda di Mdp. L’ago della bilancia e’ Eva Longo di Ala, ma cercheremo di convincerla”. “Ora ci saranno altri fuochi di artificio – promette Augello -, e chiaramente si chiedera’ che a riferire sia il governo”, ovvero la sottosegretaria Boschi.

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La ‘querelle’ nasce dalle affermazioni dell’allora direttore del ‘Corriere’ De Bortoli secondo il quale l’allora ministra delle Riforme, nel 2015, “non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all’amministratore delegato di Unicredit per valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria”. Affermazioni prontamente respinte dall’attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con minacce di querele. “E’ una richiesta – spiegano fonti dem della Commissione finanze – che respingeremo ancora una volta. Non ci sono indagini in corso e quindi non ci puo’ essere un’audizione di Ghizzoni, non si puo’ certo aggirare il regolamento del Senato”. Tuttavia e’ ovvio che la battaglia sara’ politica, sulla falsa riga di quella condotta contro Lotti da Mdp e contro Marroni e i vertici di Consip. Battaglia nella quale Idea ha tirato in ballo anche il ministro Padoan, causando imbarazzo nell’esecutivo. In realta’ la giornata al Senato non ha registrato particolari patemi d’animo anche se il gioco ‘incrociato’ ha permesso di ‘mascherare’ le tensioni crescenti nella maggioranza. Sulla mozione a prima firma Zanda hanno deciso di convergere FI e Ala, scongiurando cosi’ il rischio di non arrivare alla soglia dei 161 senatori. “Era un esito scontato”, dice il capogruppo dem ma l’appoggio azzurro e’ un segnale che il partito di Berlusconi si aspetta ancora, dopo la ripresa estiva, che i dem si siedano al tavolo delle trattative sulla legge elettorale. I dem comunque hanno aperto il fuoco contro il Movimento dei democratici e dei progressisti. Chiedendo, con Marcucci in particolar modo, una verifica parlamentare e investendo anche il premier Gentiloni. “A ottobre altrimenti – sottolinea un ‘big’ dem – ci sara’ il ‘liberi tutti’ e ognuno vorra’ dire la propria sulla legge di bilancio…”. La convinzione dei renziani in ogni caso e’ che non succedera’ nulla perlomeno fino alla chiusura della finestra del voto anticipato.

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