La ‘buona scuola’. Test Invalsi, alta adesione degli studenti al boicottaggio

La ‘buona scuola’. Test Invalsi, alta adesione degli studenti al boicottaggio
12 maggio 2015

Alta adesione nelle scuole al boicottaggio dei test Invalsi promosso dall’Unione degli Studenti. Secondo il coordinatore nazionale Danilo Lampis, “uno studente su quattro era intenzionato a boicottare le prove, stamattina possiamo confermare l’altissima adesione alla protesta. Le studentesse e gli studenti delle classi seconde hanno consegnato in bianco, letto un libro mentre somministravano le prove, non sono entrati in classe, hanno organizzato sit-in e manifestazioni di protesta. Da oggi partirà lo sportello SOS per difendere gli studenti da ritorsioni e illegittime sanzioni”. Sotto l’hashtag #Invalsi2015, uno dei Trend Topic di oggi, molti studenti hanno postato su Twitter la loro adesione al boicottaggio, con le fotografie di risposte ironiche poste sotto alle domande dei test, mentre la notte scorsa il movimento Rete Studenti ha organizzato un flash mob davanti al Ministero dell’Istruzione a Roma, per protestare contro le prove. La protesta ha visto coinvolti anche numerosi insegnanti che si sono rifiutati di far effettuare i test Invalsi ai propri studenti.

“Siamo contrari ad un modello di valutazione escludente, che tende a gerarchizzare le scuole ed aumentare le disuguaglianze. Noi vogliamo essere valutati e non schedati”, ha detto ancora il coordinatore dell’Uds, secondo il quale “la giornata di oggi dimostra come il mondo della scuola sia pronto a continuare a lottare contro la sordità del Governo alle nostre istanze. Chiediamo lo stop del ddl Renzi e lo stralcio delle deleghe per aprire un confronto reale e cambiare davvero la scuola”. Il governo ha replicato giudicando il boicottaggio “indecente e ingiusto per gli studenti”, come ha scritto su Twitter il sottosegretario alla Pubblica Istruzione, Davide Faraone. Le prove Invalsi sono i test per la valutazione del livello di preparazione degli studenti italiani di alcune classi di elementari, medie e superiori. Avrebbero dovuto svolgersi il 5 maggio, ma poi sono state rimandate per via dello sciopero del personale scolastico contro il ddl di riforma della scuola. Contro questi test ci sono state diverse proteste già in passato da parte di studenti, insegnanti e genitori.

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